Le navi Ong non potranno sbarcare durante l’emergenza Coronavirus perché i porti italiani non sono considerati sicuri: lo prevede un decreto interministeriale.
Da oggi, le navi straniere, come quelle delle Ong (organizzazioni non governative) con a bordo migranti, non potranno più sbarcare nei porti italiani fino a quando non sarà cessata l’emergenza Coronavirus.
Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in un comunicato ufficiale emanato in merito alla richiesta di soccorso della nave Alan Kurdi, diffuso attraverso l’Adnkronos, conferma “l’impossibilità di garantire porti sicuri in Italia a navi battenti bandiera straniera”.
“Attualmente, a causa dell’emergenza pandemica Covid-19, i porti – si legge nella nota ministeriale – non presentano più i necessari requisiti sanitari richiesti dalla convenzione di Amburgo. È quanto stabilito nel decreto interministeriale firmato ieri anche dal ministro Paola De Micheli che aveva già assunto decisioni analoghe per le navi da crociera e le navi passeggeri battenti bandiera straniera”.
Il ministero spiega che il nuovo decreto è “ispirato ai principi di tutela della salute dei passeggeri e di eguaglianza di trattamento dei cittadini italiani ai quali le attuali ordinanze hanno impedito anche lo spostamento da un comune all’altro e dettato norme stringenti per il rientro dai Paesi esteri”.
Perciò al governo tedesco, in qualità di Stato di bandiera della nave Ong Alan Kurdi – sottolinea il Mit – “è stato chiesto di assumere la responsabilità di ogni attività in mare, compreso il porto di sbarco, della Alan Kurdi che in questo momento, oltretutto, non è ancora entrata in acque territoriali italiane”. .
Il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia, pur non volendo entrare nel merito della vicenda Alan Kurdi, spiega alla nostra agenzia stampa Adnkronos che: “Stiamo vivendo una situazione d’emergenza senza precedenti, da ora in poi – risolto il caso Alan Kurdi – bisogna decidere come operare. Se arriva una nave con 200-500 migranti a bordo non possiamo mettere in piedi un sistema di quarantena su navi private”.
“Le Ong hanno salvato delle vite in mare? Ok – dice Sibilia, avanzando una sua proposta – se la destinazione più vicina siamo noi, allora si entra in porto, ma la quarantena dei richiedenti asilo va fatta sulla stessa nave della Ong che ha prestato soccorso. È questa la soluzione da mettere in campo”.
Intanto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, rispondendo al question time alla Camera a una domanda sui migranti e l’emergenza Coronavirus afferma che: “Per i migranti nelle strutture del sistema di accoglienza, fin dall’inizio dell’emergenza, è stata richiamata l’attenzione degli enti locali e degli enti gestori sull’assoluta necessità di applicare le misure di prevenzione e di contenimento. Perciò vanno garantiti i comportamenti da tenere, le prescrizioni igienico-sanitarie da adottare, le rigorose limitazioni degli spostamenti”.
Riguardo all’arrivo di migranti in Italia “è stata richiamata l’attenzione – prosegue Lamorgese – sulla necessità di sottoporre gli stessi allo screening delle autorità sanitarie per la successiva applicazione delle misure di sorveglianza sanitaria“. “È stata evidenziata la necessità di individuare spazi nei centri o nelle strutture da destinare, in caso di necessità, all’applicazione di misure di sorveglianza sanitaria”, conclude il ministro.
Questo governo fa ridere i polli, ricordiamoci che ha santificato la Rakete che ha speronato la motovedetta dell’esercito. Questa non è stata né condannata né gli hanno tolto il brevetto nautico mentre agli italiani per qualsiasi cosa prigione sospensione o revoca patente. Riprendiamoci la libertà costi quel che costi
Nel caso Rakete, chi ha omesso di procedere a suo carico ha commesso un reato e pertanto va perseguito a norma di legge.
Il giudice che vuol processare Salvini doveva procedere lui ?
Penso di si. È successo nella sua giurisdizione.