Coronavirus: dietrofront sul bonus da 600 euro


Il decreto liquidità riduce la platea dei beneficiari tra i professionisti. Se non arrivano i soldi dal Governo, agevolazione a rischio ad aprile.
Si riduce la platea dei beneficiari del bonus da 600 euro introdotto dal Governo nell’ambito dell’emergenza coronavirus e destinato ai professionisti. Il decreto liquidità ha escluso dall’integrazione al reddito chi svolge un’attività da dipendente e quindi ha una posizione Inps, e chi è iscritto a più di un ente previdenziale.
Questo significa che alcune Casse che erano già pronte ad erogare il bonus devono fare marcia indietro, non senza qualche perplessità. Tra queste, Cassa forense, Enpam-medici, Cnpadc- commercialisti, Inpgi –giornalisti. Finora, ha fatto arrivare i soldi ai propri assistiti soltanto Enpacl-consulenti del lavoro, in virtù delle 8.200 domande arrivate al 3 aprile.
Gli enti previdenziali devono andarci con i piedi di piombo: se erogano il bonus a chi ora si scopre non averne diritto, i loro dirigenti rischiano, anche tra qualche anno, di doverne rispondere davanti alla Corte dei conti o ai tribunali. Il problema è che nemmeno le Casse hanno ben chiaro chi può ricevere i 600 euro e chi, invece, deve restare a bocca asciutta: non è semplice capire chi ha altre posizioni previdenziali.
Restano fuori dall’integrazione anche i 30mila giovani dottori specializzandi che, come ricorda il loro ente di riferimento, l’Enpam, «oggi sono in prima linea a combattere contro il Covid-19, e obbligati ad avere una posizione presso l’Inps perché la borsa di studio per la specializzazione viene erogata dal ministero dell’istruzione». Si lamenta, inoltre, che la richiesta di escludere quei 600 euro dal pagamento delle tasse non abbia trovato una risposta.
Fino al 7 aprile, sarebbero state presentate 423.376 domande per il bonus, di cui 410.459 sono state ammesse e 7.267 restano ancora in lavorazione. Se il Governo non dà delle risposte immediate sui soldi per il rimborso delle somme anticipate, il bonus di aprile sarà fortemente a rischio.