Coronavirus: le regole per i negozi che riaprono


Le misure di igiene e sicurezza anticontagio previste dal Decreto per gli esercizi commerciali: accessi controllati, igienizzante mani alla cassa, aerazione, mascherine.
Il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, che ha stabilito l’elenco delle attività che riaprono da oggi 14 aprile non si limita a indicare il tipo di negozi ed altri esercizi commerciali che possono alzare le saracinesche ma stabilisce alcune regole da rispettare.
Sono misure precise e rigorose, contenute nel Decreto del 10 aprile e conviene riportarle qui, a garanzia degli esercenti e dei loro clienti, perché il loro mancato rispetto può incrementare il rischio di contagio ed anche comportare la chiusura provvisoria dell’esercizio da 5 a 30 giorni. Le Regioni ed i Comuni possono adottare norme più restrittive nell’ambito dei propri territori.
Innanzitutto la norma [1] dispone che tutti «gli esercizi commerciali la cui attività non e’ sospesa ai sensi del presente decreto sono tenuti ad assicurare, oltre alla distanza interpersonale di un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni».
Se queste sono le norme minime obbligatorie, c’è poi un’ulteriore serie di misure che il Decreto «raccomanda» e le riporta in uno specifico allegato, contraddistinto dal numero 5, intitolato “Misure per gli esercizi commerciali“. Ecco quali sono:
- mantenimento del distanziamento interpersonale in tutte le attività e loro fasi;
- garanzia di pulizia e igiene ambientale con frequenza almeno due volte al giorno ed in funzione dell’orario di apertura;
- garanzia di adeguata aereazione naturale e ricambio d’aria;
- ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani. In particolare, detti sistemi devono essere disponibili accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento;
- utilizzo di mascherine nei luoghi o ambienti chiusi e comunque in tutte le possibili fasi lavorative laddove non sia possibile garantire il distanziamento interpersonale;
- uso dei guanti «usa e getta» nelle attività di acquisto, particolarmente per l’acquisto di alimenti e bevande;
- accessi regolamentati e scaglionati attraverso ampliamenti delle fasce orarie di apertura e secondo le seguenti modalità: per locali fino a 40 metri quadrati può accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori; per locali di dimensioni superiori a 40 metri quadrati, l’accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita;
- informazione per garantire il distanziamento dei clienti in attesa di entrata.
Il decreto richiama, infine, le norme igieniche e sanitarie che ormai tutti abbiamo imparato a conoscere, ma è sempre bene ribadirle: lavarsi spesso le mani (per questo nei locali pubblici, come i supermercati e le farmacie, dovranno esserci a disposizione dei clienti le soluzioni idroalcoliche o gel disinfettanti); mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro ed evitare contatti più ravvicinati, strette di mano e abbracci; non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani; coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce; pulire le superfici di uso comune.
note
[1] Art. 1, lett. dd) del Dpcm 10 aprile 2020.