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Coronavirus: indagine Cnn sul «complotto in laboratorio»

16 Aprile 2020 | Autore:
Coronavirus: indagine Cnn sul «complotto in laboratorio»

Il network americano: la Cia si occupa di un possibile errore durante gli studi sui pipistrelli in un istituto di virologia di Wuhan.

L’America insiste: il coronavirus è stato prodotto in un laboratorio cinese. Guarda caso di Wuhan, per essere più precisi, cioè nella città diventata il simbolo del martirio cinese provocato dal Covid-19. Che lo dicesse il presidente Donald Trump non sarebbe più una notizia: il capo della Casa Bianca grida al complotto da quando ha sentito arrivare dall’Asia il primo colpo di tosse. Ora lo afferma l’autorevole network americano Cnn, citando fonti niente meno che della Cia. Un «complotto in laboratorio» che fa scomodare le spie: roba da farci un film (ma forse la sceneggiatura è già pronta).

Secondo la Cnn, dirigenti dell’intelligence e della sicurezza a stelle e strisce non escludono che il nuovo coronavirus, responsabile della morte di quasi 140mila persone in tutto il mondo, abbia visto la luce non in un mercato ma in un laboratorio di Wuhan e che sia stato un malcapitato incidente a farlo circolare in giro per il pianeta. La notizia viene data proprio a poche ore da quella rivelata da un altro media americano, il Washington Post, secondo cui diplomatici americani avevano inviato nel 2018 due dispacci a Pechino informando di alcune carenze di quel laboratorio di virologia.

Parliamo, dunque, di due anni fa. A quei tempi, funzionari dell’ambasciata americana a Pechino fecero diverse visite all’Istituto di virologia di Wuhan, dov’erano in corso delle ricerche alquanto rischiose sui pipistrelli. I diplomatici rimasero impressionati (in senso negativo) dalle mancanze nei sistemi di sicurezza. A tal punto da inviare due «cable» (come si usa nel gergo spionistico) alle autorità cinesi, per rendere note le loro preoccupazioni.

In particolare, nei messaggi si esprimevano molte perplessità sulle carenze gestionali e di sicurezza del laboratorio di Wuhan e si raccomandava di usare più attenzione e di non far mancare gli aiuti all’istituto di virologia, proprio per il grado di pericolosità degli esperimenti.

Secondo gli autori dei cable, tra cui c’erano anche degli scienziati, le scoperte effettuate a Wuhan «suggeriscono fortemente che coronavirus tipo Sars dei pipistrelli possono essere trasmessi agli umani e causare malattie come la Sars. Da un punto di vista della salute pubblica, questo rende la costante sorveglianza dei coronavirus tipo Sars nei pipistrelli e gli studi sui contatti animale-umani cruciali per la previsione e la prevenzione di future epidemie di coronavirus». Avvertimento che rimase inascoltato.

Sempre da quanto si legge sul Washington Post, un alto dirigente del Governo americano ritiene quei cable ulteriori elementi di prova sul fatto che la pandemia potrebbe essere frutto di un incidente di laboratorio e non di un casuale contagio in un mercato di Wuhan, come invece sostiene Pechino. Non a caso – continua l’esponente Usa – né il primo paziente noto di coronavirus né un terzo dei contagiati avevano a che fare con il mercato di Wuhan. Dove, tra l’altro, non c’erano dei pipistrelli in vendita. Significa che il Covid-19 anziché da una bancarella è scappato da una provetta? La risposta potrebbe arrivare dalle indagini delle spie della Cia.



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