«Non è partito da noi», sostiene l’istituto di virologia cinese. Ma i sospetti aumentano: le foto che documentavano le condizioni del laboratorio sono sparite.
L’istituto di virologia della città cinese di Wuhan respinge le accuse statunitensi sull’origine del Coronavirus nel proprio laboratorio.
L’allarme sui laboratori di Wuhan era stato rilanciato era partito dal Washington Post (anche se in Italia ne aveva parlato già il Tgcom24) la Cnn aveva avviato un’indagine giornalistica che si era poi tradotta in un’inchiesta della Cia, i servizi segreti americani.
Ma adesso il laboratorio si difende: “Non è possibile che il virus sia originato da noi”,dice il direttore dell’Istituto, Yuan Zhiming, in un’intervista alla televisione di stato, rilanciata dai media cinesi in lingua inglese e in Italia dalla nostra agenzia stampa Adnkronos.
Yuan sottolinea che nessun dipendente del laboratorio è rimasto contagiato dal Covid-19 e afferma: “Noi sappiamo quale tipo di ricerca sui virus stiamo facendo nell’istituto e come vengono gestiti virus e campioni”. Per il dirigente, è comprensibile che “ci sia gente che sia saltata alle conclusioni dato che il nostro laboratorio si trova a Wuhan, dove è iniziata l’epidemia”, ma proseguire per questa strada significa “ingannare le persone”.
Yuan sostiene che la tesi “complottista” della fuoriuscita deliberata del Coronavirus, come anche quella dell’incidente involontario, sia “”completamente basata su speculazioni“. Inoltre, ha rimarcato che “Non vi sono prove che il virus sia artificiale o sintetico” e ha ritenuto “impossibile” che sia stato creato in qualsiasi maniera nel suo laboratorio, che “rientra nella categorie di strutture di livello P4, il massimo in ambito internazionale per quanto riguarda la biosicurezza”.
Ma i dubbi permangono: oggi l’Huffington Post ha rilanciato un servizio del Daily Mail basato sulle foto scattate all’interno del laboratorio di Wuhan, che “alimentano i sospetti che il virus potrebbe essere sfuggito” da questi locali, “viste anche le condizioni, ad esempio, dei sigilli che chiudono i frigoriferi del laboratorio” dove erano custoditi 1.500 tipi di virus diversi. Ad aumentare le perplessità c’è il fatto che le immagini, pubblicate il mese scorso dal China Daily su Twitter, sono state rimosse senza spiegazione.