Covid-19: via alle domande per prestiti fino a 25mila euro


Da oggi si può fare richiesta alle banche del finanziamento coperto al 100% dal Fondo di garanzia. Ecco le condizioni.
Da oggi è possibile presentare alle banche la domanda per ottenere i prestiti fino a 25mila euro per un massimo di 72 mesi, coperti al 100% dal Fondo centrale di Garanzia. Ai finanziamenti hanno diritto persone fisiche e professionisti nell’ambito dell’emergenza coronavirus.
Occorrerà attendere, invece, per poter richiedere un prestito per un importo più alto: le procedure di Sace (la società per azioni del gruppo Cassa depositi e prestiti) non sono ancora pronte. Occorre, inoltre, fare una pratica di fido per i finanziamenti fino a 5 milioni di euro coperti al 90% dal Fondo di garanzia.
Per i prestiti richiedibili da oggi, l’Associazione bancaria italiana, è ottimista: la domanda di un prestito fino a 25mila euro potrebbe essere liquidata in un giorno. Il processo, spiegano le banche, è molto semplificato. La velocità di erogazione dipenderà dal numero di domande che verranno presentate.
La banca concede il prestito fino a 25mila euro (o, comunque, di importo inferiore al 25% dei ricavi fino a quella soglia) senza effettuare alcuna valutazione del merito di credito: basterà presentare un’autocertificazione dei ricavi. Significa che l’istituto non dovrà attendere il via libera dal Fondo di garanzia per erogare i soldi. Il prestito va restituito entro 72 mesi, con un preammortamento di 24 mesi, iniziando il rimborso anche dopo due anni. Il tasso di interesse, secondo le banche, oscillerà tra 0,04% e 1,13%, per restare sotto il 2% stabilito dalla legge.
Per quanto riguarda, invece, i prestiti superiori ai 25mila euro, sono destinati alle piccole e medie imprese con un organico fino a 499 dipendenti. Il Fondo di garanzia copre il 90% del finanziamento, anche se con determinati requisiti si potrebbe arrivare al 100%, come ad esempio per i prestiti fino al 25% dei ricavi fino alla soglia di 800mila euro. In questo caso, la banca effettua una valutazione soltanto sul profilo economico-finanziario del richiedente ma non sui rapporti bancari precedenti. L’importo del prestito non potrà superare il doppio della spesa per salari che sono stati sostenuti nel 2019, oppure il 25% del fatturato registrato in quell’anno.