Il presidente americano massacrato sui social per i suoi suggerimenti contro il Covid-19: iniezioni di amuchina e lampade Uv.
Per una volta si sperava fosse una fake news ma, purtroppo, non lo è. Questa volta Donald Trump l’ha sparata davvero grossa nel suo briefing quotidiano alla Casa Bianca sul coronavirus. Al presidente americano non gli è passato di meglio per la testa che consigliare delle iniezioni di amuchina e delle lampade a raggi Uva per seccare il virus. Più che il virus, è buona parte del mondo ad essersi seccato: inevitabilmente, il presidente americano si è ricoperto di ridicolo sui social. Gli sberleffi a Trump sono diventati oggi trend topic su Twitter.
Insomma, secondo il capo della Casa Bianca, contro il Covid-19 non c’è di meglio che farsi una lampada o «spararsi» in vena una dose di disinfettante, in modo da purificare il sangue senza troppi complimenti. Trump si eleva al ruolo di scienziato sentenziando senza mezzi termini: l’amuchina «butta giù il virus in un secondo». Poi, dimostrando di essere aperto al confronto con i «colleghi» della comunità scientifica, il presidente Usa chiede: «C’è un modo di farne qualcosa, non so, con un’iniezione, o con dei lavaggi? In modo che il disinfettante arrivi ai polmoni, perché se arriva ai polmoni può avere un impatto tremendo, molto forte, sui polmoni. Certo, bisognerà chiedere a dei dottori, ma a me pare interessante».
Peccato non poter descrivere in modo del tutto efficace la faccia che ha fatto dietro di lui la coordinatrice della task force americana Deborah Birx, cioè l’equivalente del nostro Vittorio Colao: dire «sorpresa» sarebbe riduttivo, definirla orripilata già si avvicina di più. Un po’ come quella che fece Gianfranco Fini nel 2003 a Strasburgo quella famosa volta in cui sedeva al Parlamento europeo accanto a Silvio Berlusconi nel momento in cui l’allora presidente del Consiglio italiano diede del «kapò» al tedesco Martin Schultz.
Va da sé che medici ed esperti si sono precipitati con ogni mezzo nel tentativo di evitare gli eventuali danni causati dagli assurdi suggerimenti di Trump: «Non bevete né iniettate disinfettanti», hanno ammonito sui social.
Non è la prima volta che il vizio di improvvisare costa caro al presidente degli Stati Uniti. Non molto tempo fa, gli scienziati gli diedero un sonoro scappellotto per i suoi elogi all’idrossiclorochina, un farmaco antimalarico la cui efficacia contro il coronavirus è tutta da dimostrare. Adesso, tra iniezioni di amuchina e lampade Uv, ha dimostrato che può fare di peggio: «Vorrei parlare con voi medici della luce e del calore come cure per il virus. E se riuscissimo a portare la luce dentro al corpo, non so, attraverso la pelle? Forse testerete anche questo? Forse non si può; ma forse si può. Ripeto, forse si può, forse non si può. Io non sono un medico». Ci ha messo un po’, ma alla fine lo ha ammesso.