Il premier Conte vuole diffidare la Calabria e revocare l’ordinanza sulle riaperture di bar e ristoranti all’aperto.
Il Governo mette un freno sulle riaperture che alcune Regioni come la Calabria ed il Veneto, hanno deciso di avviare in anticipo e la Calabria lo ha già fatto con un provvedimento “blitz” al quale ora palazzo Chigi reagisce. È il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, stamattina alla Camera dei deputati per riferire al Parlamento sull’emergenza Coronavirus, che interviene in prima persona a dichiarare che le ordinanze regionali come quella della Calabria sono illegittime e saranno bloccate.
La Regione Calabria con un’ordinanza a sorpresa emessa ieri in tarda serata aveva disposto, a partire da oggi, la riapertura di bar e ristoranti con tavoli all’aperto. Un’ordinanza che ora il Governo si appresta a diffidare perché in contrasto con le più severe prescrizioni del Dpcm in vigore fino al 3 maggio. “Iniziative improvvide”, oltre che illegittime, le ha definite Conte riferendosi a quegli Enti locali che emettono provvedimenti meno restrittivi di quelli decisi e varati a livello nazionale.
“L’apertura porterebbe ad un aumento esponenziale e incontrollato dei contagi“, ha detto Conte alla Camera, sottolineando che “un approccio incauto porterebbe alla recrudescenza del contagio”, per poi ribadire: “non possiamo permettere che gli sforzi siano vani, no a imprudenze“. Insomma, non c’è tempo da perdere, bisogna intervenire subito.
Il premier ha spiegato che in base a un’ordinanza che il ministero della Salute emanerà nelle prossime ore basandosi su “criteri scientifici, si potrà anche attuare “un differenziamento geografico” nell’allentamento delle misure anti-Covid, “ma guidato da precisi presupposti scientifici e non rimesso a improvvide iniziative di singoli Enti locali”.
Senza nominare direttamente la Calabria o altre Regioni, Conte ha sottolineato che tutte le iniziative locali che comportino un allentamento delle misure restrittive vigenti “non sono possibili, perché in contrasto con le norme varate, quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti illegittime“.
Ora, con il via libera del presidente del Consiglio, il Governo invierà una diffida alla governatrice Jole Santelli invitandola a revocare l’ordinanza o quantomeno a rimuovere da essa le parti in contrasto con il Dpcm nazionale. Se non si adeguerà, il Governo potrà impugnare l’ordinanza ricorrendo al Tar o alla Corte Costituzionale. Una strada che stanno pensando di intraprendere anche alcuni sindaci del territorio calabrese, anch’essi contrari alle riaperture anticipate.
Il braccio di ferro con il governo, non mi sembra una mossa intelligente, ma dannosa per la società, ci va di mezzo la salute di tutti, e non solo, di una appartenenza ideologica.
Userei il buon senso, almeno in questi casi.
Se mai la politica ne abbia un po’.