Le scadenze dei versamenti Iva, ritenute e contributi sono rinviate a settembre e con possibilità di pagamento rateale.
Il Decreto Rilancio varato ieri sera dal Consiglio dei Ministri e di prossima pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale offre più tempo ai contribuenti italiani per pagare le tasse.
Ora i versamenti sono sospesi fino a settembre: precisamente, è stato prorogato dal 30 giugno 2020 al 16 settembre 2020 il termine per i versamenti di imposte e contributi, che il Decreto Cura Italia aveva già sospeso per i mesi di marzo, aprile e maggio.
Le nuove norme, contenute nell’art. 131 del Decreto Rilancio, prorogano ulteriormente le sospensioni dei versamenti che erano già state stabilite dai precedenti Decreti (Cura Italia e Liquidità) per i medesimi tributi – come l’Iva, le ritenute sui redditi di lavoro dipendenti ed assimilati, i contributi previdenziali ed assistenziali e i premi per l’assicurazione obbligatoria – e in favore degli stessi beneficiari, imprenditori e professionisti che hanno registrato un calo di fatturato durante il lockdown o rientrano nelle iniziali zone rosse.
Alla ripresa di settembre, i versamenti potranno essere effettuati in unica soluzione oppure rateizzati nei quattro mesi successivi, senza interessi.
Per i tributaristi è “apprezzabile il rinvio a settembre delle scadenze fiscali e contributive di alcuni adempimenti, ma avrebbe dovuto essere generalizzato come avevamo richiesto, così come molto apprezzabile è la cancellazione dei versamenti di saldo ed acconto dell’Irap, ma anche qui però si sarebbe dovuto prevedere non la cancellazione ma il rinvio a novembre delle altre tipologie di acconto di imposte e contributi collegati alla dichiarazione dei redditi“, dice all’Adnkronos i presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (Int), Riccardo Alemanno.