Dl Rilancio: il Governo promette meno tasse per l’università


Il ministro Manfredi: più studenti nella no tax area, sconti e borse di studio per arrivare ad agevolare almeno un ragazzo su due.
Promettere meno tasse è uno degli esercizi preferiti dei politici. Questa volta, il ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, assicura che non si tratta del solito slogan e che uno studente su due pagherà meno tasse per frequentare gli atenei. Manfredi, in un’intervista pubblicata questa mattina da Il Sole 24Ore, spiega i benefici economici che il decreto Rilancio, appena firmato dal presidente della Repubblica, porta a chi sogna di avere in tasca una laurea. A partire dalle borse di studio o dagli sconti sulle tasse universitarie. «L’obiettivo – spiega il ministro al quotidiano di Confindustria – è dare una risposta al rischio che la crisi possa ridurre l’accesso all’università. Per evitarlo abbiamo messo a punto un intervento integrato che riduce le tasse e aumenta le borse di studio oltre a prevedere una serie di incentivi di contrasto al digital divide e di sostegno alle famiglie colpite dalla crisi».
Mettendo un po’ di numeri sul tavolo, per essere più concreti, la stima di Manfredi è quella di «portare da 300mila a 500mila gli studenti che beneficiano della no tax area e di assicurare uno sconto sulle tasse ad altri 250 mila. In totale 750mila studenti avranno un beneficio economico dal decreto. In pratica un iscritto all’università su due».
Quanto all’emergenza sanitaria che sta condizionando pesantemente le sessioni di laurea, il ministro ritiene che «davanti a un miglioramento, alcuni atenei possano decidere, tra giugno e luglio, di ricominciare a fare qualche seduta di laurea in presenza. Mentre per settembre mi aspetto un’università che torni in presenza, organizzata per garantire il distanziamento sociale. Si punta ad esempio a spalmare la didattica su più giorni o a ridurre la presenza nelle aule».