Versamenti fiscali: aiuti a chi li pagherà in ritardo


Il ministro Gualtieri promette di rivedere il tema delle sanzioni: potrebbero anche azzerarsi. Sconto in vista per i pagamenti di settembre.
Nessun pugno di ferro contro chi arriverà in ritardo con i versamenti fiscali scaduti lo scorso 20 luglio ed esclusi dalla proroga richiesta da buona parte del Parlamento e dai professionisti. Lo ha promesso il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, intervenendo al question time della Camera. Secondo Gualtieri, «è intenzione del governo utilizzare il prossimo scostamento di bilancio per rimodulare ulteriormente il pagamento previsto per settembre, riducendo significativamente l’onere per i contribuenti per il 2020». Il ministro ha anche confermato l’intenzione di rivedere il calendario delle scadenze fiscali.
Che succederà, dunque, con chi non ha rispettato la scadenza del 20 luglio? Gualtieri ha cercato di rasserenare gli animi, assicurando che verrà valutato il tema delle sanzioni. «Ricordo – ha tenuto a precisare il ministro – che il versamento del saldo medio annuale di un contribuente forfettario nel 2019 è stato pari a 400 euro, la maggiorazione per coloro che pagano entro il 20 agosto sarà pari a 1,26 euro». Da più settori del Parlamento è stato richiesto che sia proprio questa l’aliquota da applicare ai ritardatari dei versamenti fiscali, anche se non manca chi chiede il totale azzeramento delle sanzioni.
Diversa la prospettiva che riguarda i versamenti sospesi di marzo, aprile e maggio nelle zone maggiormente interessate dall’emergenza coronavirus. Come detto, Gualtieri ha annunciato che «una parte dello scostamento di bilancio sarà utilizzato per ridurre significativamente l’onere dei contribuenti per le scadenze di settembre». Significa che questi contribuenti pagheranno meno tasse quando busseranno alla porta del Fisco per fare i versamenti in un’unica soluzione oppure nelle quattro rate mensili previste, tra settembre e dicembre. Anche se, come abbiamo riferito in questi giorni, il ministero dell’Economia sarebbe tentato di aggiungere qualche rata in più per diminuire il valore dei singoli pagamenti, a costo di sconfinare nel 2021. L’ipotesi è quella di una riduzione delle imposte del 30% per i settori più colpiti dall’emergenza (turismo e ristorazione in testa), purché si dimostri di avere avuto una diminuzione del fatturato del 50%.