Vittime e ricoveri per colpa di certa cattiva informazione sul Covid-19. In tanti, nel mondo, hanno rischiato la vita per provare rimedi falsi e pericolosi.
Non di solo Coronavirus si può morire: anche le fake news uccidono. I numeri iniziano a restituire la fotografia di un fenomeno preoccupante, contro il quale i Governi avevano cercato di correre ai ripari: le bufale sulla pandemia. Ne sono circolate molte.
Quella più ricorrente e paradossale al punto da fare perfino sorridere, era la tesi secondo la quale bere alcol puro impedisse l’insorgere della malattia, aiutando a purificare l’organismo. C’è chi ha accampato questa scusa perfino per sfuggire a una contestazione di guida in stato di ebbrezza da parte delle forze dell’ordine, ma naturalmente non ha funzionato (lo abbiamo raccontato qui: Alcol e Coronavirus, quello che devi sapere).
In ogni caso, purtroppo, c’è poco da ridere: sarebbero almeno ottocento i morti per aver bevuto alcol concentrato, 5.900 i ricoverati per aver consumato metanolo, un altro tipo di alcol. C’è anche chi è sopravvissuto ma ha riportato conseguenze gravissime come la perdita della vista.
I dati provengono da uno studio pubblicato dall’American Journal of Tropical Medicine and Hygiene, di cui ci parla l’agenzia di stampa Adnkronos. Secondo il rapporto, al quale ha lavorato un team internazionale di scienziati, sarebbero migliaia i decessi e i ricoveri per disinformazione, cioè per aver seguito consigli su rimedi antiCovid non solo falsi ma anche estremamente nocivi. La si può annoverare tra le tante e nefaste conseguenze della pandemia.
Consigli spesso provenienti dai social network, partoriti da gruppi su Facebook o altre piattaforme e variabili da Paese a Paese: 87 in totale quelli analizzati nel rapporto. In Arabia Saudita, per esempio, tra le fake news più pericolose, ha avuto successo quella di bere urina di cammello e calce. In India, c’è chi ha mangiato sterco di mucca per proteggersi.
L’appello degli scienziati è a contrastare la diffusione di notizie false collegate alla prevenzione e cura del Coronavirus. In Italia, il ministero della Salute ha cercato di porre un argine a questo problema attraverso una task force appositamente dedicata a smontare bufale, con un bollettino settimanale che le riportava e smentiva. Molte di queste erano pericolose, come lavare le mani o fare i gargarismi con la candeggina.