Coronavirus: nuova promettente terapia dagli Usa


L’Autorità del farmaco americana autorizza il trattamento al plasma, ma invita alla cautela. Trump: svolta storica.
Con le dovute cautele, gli esperti definiscono questa volta «promettente» la nuova terapia annunciata dal presidente americano Donald Trump contro il coronavirus: la Food and drug amministration, ovvero l’Agenzia del farmaco statunitense, ha appena dato il via libera al trattamento del Covid-19 a base di plasma donato da pazienti che hanno superato l’infezione. «Una svolta, un annuncio storico», secondo Trump. «Una buona prospettiva», mette invece le mani avanti con ottimismo la Fda: «Abbiamo riscontrato che 35 pazienti Covid su 100 trattati con la terapia al plasma – commenta l’Autorità – hanno avuto chiari benefici. Stiamo ancora raccogliendo dati e studiando i risultati. Ma per intanto siamo nelle condizioni di autorizzare la terapia».
Questo tipo di terapia, che utilizza la parte liquida del sangue, viene studiata anche in Europa: gli scienziati stanno cercando di capire se gli anticorpi sviluppati da chi è guarito dal coronavirus siano in grado di sviluppare le difese immunitarie di chi, invece, è contagiato. «Il plasma dei convalescenti – spiega ancora l’ente statunitense – non dovrebbe essere considerato un nuovo standard di cura. Arriveranno altri dati nei prossimi mesi e ulteriori analisi, nonché test clinici ben verificati». Insomma: si è ancora lontani dalla «svolta» e dal «momento storico» annunciati da Trump, ma si ammette che può essere stata imboccata la strada giusta.
Il timore è che il presidente americano tenti di esagerare gli entusiasmi sulla soluzione alla pandemia a scopo elettorale. Secondo alcuni scienziati, come il noto virologo Anthony Fauci, più volte in contrasto su Trump, avevano invitato la Fda a rinviare qualsiasi decisione sulla terapia al plasma, visto che non ci sono ancora delle certezze sulla sua efficacia. Due giorni fa, però, il capo della Casa Bianca, a poco più di due mesi dalle presidenziali che lo vedono in svantaggio sull’avversario Joe Biden, ha chiesto di accelerare i tempi appellandosi alla tutela della salute dei cittadini. Così, ieri sera è arrivato il commento della Food and drugs amministration, che autorizza gli ospedali a procedere. Mentre, secondo il quotidiano britannico Financial Times, Trump starebbe pressando affinché si accorciassero i tempi della distribuzione del vaccino sperimentale inglese. Il Presidente vorrebbe che venisse utilizzato negli Usa prima del 3 novembre, data il cui gli americani sono chiamati alle urne.