I condòmini devono poter valutare l’attività dell’amministratore del condominio attraverso uno strumento che consenta loro di sindacare la gestione annuale.
Hai acquistato un immobile in un complesso condominiale. Vuoi entrare nel dettaglio delle spese condominiali visto che, ogni trimestre, ti vengono richiesti oneri di condominio molto alti. Vuoi sapere se esiste uno strumento che consente ai condòmini di sindacare sull’operato dell’amministratore e sulla gestione condominiale.
All’interno di un condominio la gestione delle cose comuni, anche dal punto di vista economico, è demandata ad un soggetto terzo al quale vengono affidati compiti gestori: l’amministratore del condominio. Ma chi controlla il suo operato? Come fanno i condòmini a conoscere cosa ha fatto e cosa non ha fatto? Per garantire una maggiore trasparenza nella gestione condominiale, la riforma del condominio del 2012 ha introdotto il rendiconto condominiale. Cos’è questo strumento?
Con tale documento si cerca di rendere la gestione condominiale trasparente e, soprattutto, conoscibile da parte di tutti i condòmini. Tale rendiconto, infatti, fa luce su tutta la gestione economica del condominio.
Indice
Rendiconto condominiale: cos’è?
La riforma del condominio [1] ha modificato profondamente la disciplina legislativa del condominio. Tra le tante innovazioni apportate da questa riforma, il legislatore ha introdotto una nuova disposizione nel codice civile [2] che ha introdotto il cosiddetto rendiconto condominiale.
- di un registro di contabilità;
- di un riepilogo finanziario;
- di una nota sintetica che illustri la gestione, indicando anche i rapporti in corso e le eventuali questioni pendenti.
Rendiconto condominiale: i diritti dei condòmini
Come abbiamo detto la finalità del rendiconto condominiale è consentire ai condòmini di essere sempre informati su come vengono spesi i loro soldi e su qual è la situazione economico-finanziaria del condominio.
Non può, infatti, sfuggire che il condominio si finanzia proprio con le spese condominiali versate dai condòmini, in proporzione alle proprie quote di proprietà esclusiva, ed è quindi logico che ai condòmini stessi siano dati ampi poteri di verifica sulle modalità di gestione di tali soldi. Inoltre, i condòmini, attraverso l’assemblea condominiale, possono nominare e revocare l’amministratore di condominio ogni anno e devono, dunque, avere degli strumenti a disposizione per valutarne l’operato. Per questo i condòmini hanno, sul rendiconto condominiale, una serie di diritti.
In particolare:
- l’assemblea dei condòmini può, in ogni momento, nominare un revisore contabile al fine di verificare la contabilità del condominio;
- le scritture contabili e i documenti giustificativi su cui si basa la contabilità condominiale devono essere conservati per dieci anni dalla data della relativa registrazione;
- i condòmini e i titolari di diritti reali o di godimento sulle unità immobiliari che fanno parte del condominio hanno il diritto di prendere visione dei documenti giustificativi di spesa relativi al condominio in ogni tempo e di farne una copia a loro spese.
Rendiconto condominale: gli obblighi dell’amministratore
note
[1] L. 220/2012.
[2] Art. 1130 bis cod. civ.