Il rapporto Istat sui conti pubblici: l’incidenza delle entrate totali delle pubbliche amministrazioni sul Pil è cresciuta.
È un quadro fosco quello che emerge dagli ultimi dati Istat diffusi oggi su conti pubblici, crescita economica, indebitamento, risparmio e pressione fiscale. Proprio quest’ultima, infatti – intesa come ammontare complessivo di imposte dirette e indirette e di contributi sociali – è aumentata, arrivando al 42,4% del Pil, rispetto al 41,8% dell’anno precedente.
I dati sono riferiti al 2019 e – commenta l’Istat – «la stima aggiornata dei conti economici nazionali conferma il significativo rallentamento della crescita dell’economia nel 2019, con un tasso di variazione del Pil dello 0,3% a fronte di un incremento dello 0,9% nel 2018». E questi dati non tengono conto dello scoppio della pandemia di Covid-19, avvenuto nel 2020, che ha depresso ulteriormente l’economia.
L’Istat esaminando i dati rileva che «l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche è pari all’1,6% del Pil, in netto miglioramento rispetto al 2018, e la pressione fiscale è aumentata».
Nel 2019, il Pil italiano calcolato ai prezzi di mercato è stato pari a 1.789,747 milioni di euro correnti, con una revisione al rialzo rispetto alle stime di marzo scorso di 2.083 milioni. Il tasso di crescita dello 0,3%, invece, era stato correttamente previsto a primavera (leggi questo articolo per sapere che cos’è il Pil).
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici ha segnato nel 2019 una crescita dell’1,0% in valore e dello 0,5% in termini di potere d’acquisto. Poiché il valore dei consumi privati è aumentato dell’1,0%, la propensione al risparmio delle famiglie è rimasta stabile all’8,1%.
Nel 2019, gli investimenti fissi lordi sono cresciuti in volume dell’1,6%, i consumi finali nazionali dello 0,3%, le esportazioni di beni e servizi dell’1,0%; le importazioni sono diminuite dello 0,6%.
Quanto ai settori economici analizzati, il valore aggiunto in volume è cresciuto dell’1,8% nelle costruzioni e dello 0,5% nel settore dei servizi ed è diminuito dell’1,7% nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e dello 0,7% nell’industria in senso stretto. Per l’insieme delle società non finanziarie, la quota di profitto è pari al 41,8% e il tasso di investimento al 21,6%. «Si conferma la crescita delle costruzioni e dei servizi e la contrazione dell’agricoltura e delle attività manifatturiere», rileva l’Istat.
L’indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni in rapporto al Pil è pari nel 2019 a 1,6% (era il 2,2% nel 2018); il valore è invariato rispetto alla stima pubblicata ad aprile dall’Istituto. Il saldo primario (cioè l’indebitamento netto meno la spesa per interessi) è pari a +1,8% del Pil.