L’Istituto nazionale Malattie infettive Spallanzani di Roma segnala un «trend in lieve crescita» dei pazienti in terapia intensiva. Ma qualcuno è preoccupato.
I pazienti ricoverati nei reparti Covid romani più che raddoppiati in meno di un mese: dai 238 del 28 agosto ai 482 di ieri. È il quadro dell’emergenza sanitaria nella capitale d’Italia. Una situazione sovrapponibile a quella nazionale: se al 28 agosto i ricoverati con sintomi erano 1.178, ora sono 2.604. La tendenza generale è all’aumento: lo si può ben vedere dagli ultimi dati del bollettino diramato ieri dal ministero della Salute, che segna un +129 ricoverati, di cui 7 in terapia intensiva su tutta la penisola.
L’incremento fa allarmare l’Ordine dei medici capitolino, nonostante le rassicurazioni dell’Istituto nazionale Malattie infettive Lazzaro Spallanzani. Stamattina, ai microfoni di Radio 1, il direttore sanitario Francesco Vaia ha spiegato che «sulle terapie intensive osserviamo un trend in lieve crescita, che era prevedibile perché siamo nella coda del rientro delle vacanze e dei viaggi. Nulla di drammatico e non dobbiamo spaventarci. I pazienti ricoverati sono aumentati rispetto a due mesi fa, ma non siamo affatto alla saturazione».
Ci sono, inoltre, secondo Vaia, dei fattori specifici che provocano l’aumento dei ricoveri, anche in terapia intensiva, a Roma come in generale. «L’aumento dell’età media, schizzata sopra i cinquant’anni, precisamente 54 da noi, e anche il fatto che siamo in una fase in cui i cambiamenti climatici tradizionalmente portano alcune malattie stagionali».
I camici bianchi capitolini si dicono comunque «molto preoccupati per l’aumento dei casi di Covid in terapia intensiva e per quello dei ricoverati con sintomi a Roma e nel Lazio». Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici della capitale e dell’hinterland, lo ha dichiarato all’Adnkronos Salute, che lo ha intervistato. «A Roma siamo stati per lungo tempo con circa sei persone in terapia intensiva – osserva Magi -. Adesso, secondo i dati di ieri, siamo a 31. Questo è un indice importante di quanto sta accadendo al momento. E non può non preoccuparci».
La situazione è diversa, più sotto controllo rispetto alle prime fasi dell’emergenza sanitaria, quando si è dovuti partire da zero per capire come fermare l’avanzata del virus. Gli ospedali sono più attrezzati per gestire una nuova ondata. «Siamo pronti, non sarà come prima – dice Magi -. Le lezioni dei mesi drammatici le abbiamo apprese». Rimane l’angoscia «perché, nonostante oggi conosciamo di più del virus e siamo in grado di ridurre il numero di persone che vanno in terapia intensiva, stanno aumentando comunque i casi per i quali non si riesce a evitare l’aggravamento. Il virus è un nemico meno misterioso ma comunque ancora in larga parte sconosciuto».
CI credo che i casi aumentano. C’è un sacco di gente che adotta comportamenti irresponsabili. Molti creano assembramenti nelle piazze, davanti ai locali e magari non indossano la mascherina. Che assurdità è mai questa? Assistere a gente che cerca anche di fare la furba quando va nei negozi…?!
Sicuramente, la ripresa a pieno ritmo delle attività commerciali, dei ristoranti, dei pub ha causato l’incremento di gente in giro che indisturbata esce e magari non rispetta le misure anti-covid come l’uso delle mascherine, la distanza di sicurezza. Poi, non si usano neppure gli igienizzanti
Cerco di dicono di non preoccuparci perché le loro strutture sono ben attrezzate…ma lo andassero a dire a quegli abitanti dei paesini in cui la sanità fa pena e le strutture cadono a pezzi e si sta in condizioni igieniche vergognose