Il marito paga il condominio dell’ex moglie che occupa la casa


Dopo la separazione, il coniuge proprietario esclusivo dell’immobile è tenuto a versare le quote condominiali anche se non ha ottenuto il possesso del bene.
Quando dopo la separazione coniugale l’ex moglie continua ad occupare illegittimamente l’appartamento, è il marito che deve pagare le spese condominiali se è lui il proprietario esclusivo della casa. Lo ha stabilito a sorpresa la Corte di Cassazione con una nuova ordinanza [1] che si è occupata del caso in cui l’ex moglie, a seguito della sentenza emessa nel giudizio di separazione doveva sloggiare dalla casa del marito ma non lo aveva fatto, accumulando verso il condominio un debito di quote non pagate.
Il coniuge si era opposto, lamentando il fatto che in quel periodo non aveva la disponibilità dell’appartamento, e la Suprema Corte ha deciso la controversia su chi dei due fosse tenuto a pagare il condominio.
A nulla è valso il fatto che l’uomo avesse recuperato il possesso dell’appartamento solo dopo molto tempo, al termine della causa di separazione e attraverso una procedura esecutiva per ottenere il rilascio dell’immobile: per la Suprema Corte, la qualità giuridica di proprietario prevale comunque sull’elemento materiale del possesso del bene.
Nel caso deciso, il marito è stato dunque condannato a versare le quote condominiali per tutto l’arco di tempo nel quale l’ex moglie era rimasta arbitrariamente nell’appartamento, dopo la pronuncia della sentenza di separazione.
Il condominio, per ottenere il pagamento delle spese di competenza dell’immobile, si era rivolto a lui in qualità di proprietario e questa scelta è stata ritenuta corretta prima dai giudici di merito e, poi, da quelli di legittimità, che hanno ritenuto ininfluente la circostanza dell’occupazione dell’immobile senza titolo da parte di chi ormai non ne aveva più diritto.
note
[1] Cass. ord. n. 19992/20 del 23 settembre 2020.