Fermo dell’auto: la pratica diventa gratuita


Dopo le cancellazioni, anche le sospensioni verranno annotate in automatico senza bisogno dell’istanza del contribuente: niente imposta di bollo.
Presto, non si pagherà più l’imposta di bollo sulle pratiche che riguardano il fermo amministrativo dell’auto. Dopo quelle relative alla cancellazione, anche quelle di sospensione diventeranno gratuite nelle prossime settimane. Lo ha confermato l’Agenzia delle Entrate.
In sostanza, la sospensione del fermo del veicolo (che consente di avere a disposizione l’auto per poter circolare già dal pagamento della prima rata) viene annotata dal Pubblico registro automobilistico (il Pra) su istanza del proprietario della macchina. Ragion per cui, fino ad ora, c’era da pagare 32 euro di imposta di bollo.
Oggi, però, alcune pratiche sono state semplificate con l’introduzione del Documento unico di circolazione che ha sostituito la carta di circolazione ed il certificato di proprietà. Tra queste procedure, c’è quella della sospensione del fermo amministrativo, gestita dall’inizio di quest’anno dall’agente della riscossione in collegamento telematico con il Pra. Significa che il contribuente non deve più presentare un’istanza e, quindi, sparisce l’imposta di bollo.
Riassumendo, oggi la cancellazione e la sospensione del fermo amministrativo dell’auto resta così:
- le cancellazioni previste con provvedimento disposto prima del 1° gennaio 2020 vengono annotate su istanza del contribuente e, pertanto, va pagata l’imposta di bollo;
- le cancellazioni previste con provvedimento successivo al 1° gennaio 2020 vanno annotate automaticamente, senza istanza del contribuente, e pertanto sono gratuite;
- le sospensioni previste fino alla data che verrà comunicata nelle prossime settimane dal Pra prevedono l’istanza del contribuente ed è previsto il pagamento dell’imposta di bollo;
- le sospensioni successive a quella data saranno gratuite.