Niente sanzioni al lavoro senza giustificazioni verbali


Il dipendente ha diritto a chiedere un colloquio con il datore per fornire oralmente le proprie motivazioni anche dopo averle espresse per iscritto.
Il lavoratore a cui l’azienda intenda comminare una sanzione disciplinare ha diritto ad essere convocato per fornire una giustificazione verbale del proprio comportamento anche dopo averla inviata al datore per iscritto. Se tale possibilità non viene concessa, la sanzione è illegittima. Lo ha stabilito la Cassazione [1]. Il dipendente, però, deve chiedere il colloquio entro 5 giorni dalla contestazione dell’addebito.
Secondo la Suprema Corte, non può essere negata al lavoratore l’occasione di spiegare meglio o in maniera diversa le giustificazioni che ha fatto avere per iscritto e, pertanto, di esprimere i propri «elementi di discolpa» anche in forma orale. Allo stesso tempo, non si può chiedere al datore di lavoro di convocare di propria iniziativa il dipendente per un colloquio: il diritto di difesa, sottolinea la sentenza di piazza Cavour, è soltanto in capo al lavoratore.
Va detto che la pronuncia contrasta con altre espresse in passato dalla stessa Corte, secondo cui la sanzione era legittima anche quando veniva comminata prima della scadenza dei 5 giorni messi a disposizione del dipendente dallo Statuto dei lavoratori per chiedere un incontro con il proprio datore.
note
[1] Cass. sent. n. 19846/2020.