Pec: da che ora è valida la notifica?


Il messaggio giunto tra le 21 e le 24 deve ritenersi perfezionato il giorno dopo se il destinatario non apre la sua casella durante la sera?
Se arriva una notifica per posta elettronica certificata alle 11 del mattino o nel corso del pomeriggio, non ci sono dubbi sulla data in cui la comunicazione produce i suoi effetti. Ma che succede se arriva alle 10 di sera? In teoria, chiunque in quel momento si sta godendo una serata tranquilla senza pensare al lavoro fino al giorno dopo. La notifica si deve considerare, comunque, recapitata in quel momento? In altre parole: la Pec da che ora è valida?
La Cassazione si è pronunciata recentemente in merito [1], stabilendo in linea di principio che il mittente può inviarla quando vuole mentre il destinatario non è tenuto a leggerla durante le ore dedicate al riposo. Insomma, è come se la Pec, ad una cerca ora, viaggiasse su un doppio binario di validità.
L’indicazione può essere estremamente importante per chi deve fare una comunicazione all’ultimo momento utile e non vuole vedersi contestare il fatto che il messaggio di posta elettronica certificata è arrivato il giorno dopo, se non addirittura tre giorni dopo quando tra l’invio e la lettura c’è di mezzo il weekend. Vediamo, allora, da che ora è valida la Pec secondo quanto deciso dalla Cassazione.
Indice
Pec: a cosa serve?
La si potrebbe chiamare «raccomandata 2.0». Perché, in effetti, la posta elettronica certificata, nota anche come Pec, altro non è che un sistema grazie al quale un’e-mail acquisisce un valore legale equiparato, appunto, a quello di una raccomandata con ricevuta di ritorno per la consegna o la mancata consegna di una notifica o di una comunicazione.
Il servizio ha, infatti, delle caratteristiche particolari in grado di garantire al cittadino, al professionista, all’azienda, a qualsiasi tipo di utente, la certezza che il messaggio è stato inviato, è arrivato ed è stato consegnato oppure c’è stata la mancata consegna. Nello specifico, la Pec non solo attesta l’orario esatto di spedizione ma, attraverso i protocolli di sicurezza, garantisce che il contenuto non sia stato modificato, per quanto riguarda sia il messaggio sia gli eventuali allegati. Tutto questo viene «certificato» dal servizio (da qui l’aggettivo attribuito a questa modalità di posta elettronica) tramite una ricevuta che serve come prova legale dell’avvenuto invio e dell’avvenuta consegna.
La ricevuta, inoltre, riporta la data e l’ora dell’invio e della consegna, così come eventuali messaggi di errore durante una fase dell’operazione.
Pec: da quando è valida la notifica?
La Cassazione, nel riprendere a sua volta una sentenza della Corte Costituzionale, ha stabilito che alla notifica via Pec arrivata in tarda serata, e più precisamente tra le 21 e le 24, deve essere applicata la regola della scindibilità soggettiva degli effetti che produce. Che cosa significa?
Immagina di avere inviato per posta elettronica certificata una notifica di opposizione ad un decreto ingiuntivo. Per una serie di motivi, ti sei trovato a fare l’invio nell’ultimo giorno utile. Il messaggio arriva a chi aveva chiesto l’ingiunzione di pagamento nei tuoi confronti alle 21.45. Il destinatario, però, a quell’ora non guarda mai la Pec, perché è il momento che dedica ai suoi impegni familiari e al riposo. La mattina dopo, cioè il giorno successivo a quello in cui scadeva il termine per presentare l’opposizione, apre la sua casella e si trova la tua notifica, che, secondo lui, è arrivata troppo tardi. Chi ha ragione?
La Suprema Corte ha stabilito che hai ragione tu. Sei nel giusto perché hai una ricevuta che certifica l’invio della notifica entro la mezzanotte dell’ultimo giorno utile per poterlo fare. I giudici supremi, infatti, ricordano nella loro sentenza che la Consulta aveva dichiarato incostituzionale la norma secondo cui il perfezionamento della notifica doveva slittare alle 7 del mattino successivo anche per il mittente.
Tuttavia, ciò non vuol dire che il destinatario sia costretto a controllare la sua Pec anche di notte: la stessa sentenza della Cassazione ribadisce che per il destinatario gli effetti della notifica vengono rimandati alle 7 del mattino successivo alla data di ricezione, quando il messaggio arriva tra le 21 e le 24 e, cioè, durante una fascia oraria destinata al riposo.
note
[1] Cass. ordinanza n. 20005/2020 del 24.09.2020.