Omessi versamenti: quando si evita la sanzione


Secondo la Cassazione, la mancanza temporanea di liquidità non basta: occorrono circostanze anolame e lo stop all’attività.
Solo in presenza di circostanze anormali e imprevedibili e dimostrando di avere interrotto la propria attività lavorativa è possibile evitare una sanzione per omessi versamenti delle imposte. Lo ha stabilito la Cassazione con un’ordinanza appena depositata [1].
Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguardava una società in fallimento che aveva impugnato alcune cartelle esattoriali recapitate dall’Agenzia delle Entrate per il mancato pagamento delle imposte. Secondo il contribuente, le sanzioni non erano dovute per causa di forza maggiore, cioè per una grave crisi finanziaria e per il mancato sostegno dei soci.
Secondo la Cassazione, la forza maggiore comporta due tipi di elementi: uno oggettivo, legato ad una situazione anomala ed estranea, ed uno soggettivo che riguarda lo sforzo del contribuente per fronteggiare le conseguenze negative di tale situazione.
Questo significa che una temporanea carenza di liquidità non basta ad evitare la sanzione: occorre, secondo i giudici supremi, che venga interrotta l’attività ordinaria, che siano messe in atto delle operazioni straordinarie e che si ricorra ad una procedura di crisi o di insolvenza.
note
[1] Cass. ordinanza n. 20389/2020 depositata il 28.09.2020.