L’emergenza Covid blocca lo sfratto per morosità


Il giudice respinge la richiesta di convalida e di rilascio dell’immobile: per il conduttore, colpito da eventi eccezionali, era impossibile pagare i canoni.
Niente sfratti per morosità durante l’emergenza Covid: un altro giudice ha detto no alla convalida e all’intimazione di rilascio richieste dal proprietario di un immobile commerciale. La nuova pronuncia è del tribunale di Venezia [1] e riguarda una struttura turistico-ricettiva di rent to buy che aveva risentito particolarmente della crisi economica provocata dalla pandemia, soprattutto durante il periodo di lockdown.
I canoni non versati andavano da dicembre 2019 a maggio 2020, mentre quelli dei mesi successivi erano stati saldati, sia pure in ritardo. Il giudice ha riconosciuto la sussistenza di «gravi motivi in contrario» [2] al proprietario che chiedeva lo sfratto e, dunque, a favore della società conduttrice dei locali.
Quest’ultima aveva rappresentato che la morosità era «dipesa da eventi eccezionali e imprevedibili non imputabili a propria colpa» a partire dall’alta marea avvenuta nella laguna veneta a novembre 2019 fino all’emergenza sanitaria legata al Coronavirus, che aveva reso «impossibile svolgere l’attività» negli immobili locati.
Così il tribunale ha ravvisato una «significativa impossibilità parziale» [3] di godimento degli immobili, circostanza che consente al conduttore di optare per la riduzione del canone o per il recesso. In questo caso l’affittuario ha interesse a proseguire il contratto di locazione e, perciò, il giudice ha concesso un termine per avviare la mediazione e proseguire la causa nel merito, dove sarà determinato il concreto ammontare dovuto.
Intanto, però, il giudice veneziano ha rigettato l’istanza di rilascio dell’immobile ed ha rilevato che l’intimazione di sfratto era stata notificata dal proprietario il 21 maggio scorso, cioè in un momento «ancora di fatto in piena emergenza Covid», evidenziando che questo «è un comportamento di certo non ispirato del tutto ai canoni solidaristici ex articolo 2 della Costituzione», che richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
La pronuncia del tribunale veneto segue la scia di altre che recentemente hanno respinto lo sfratto per morosità in emergenza Covid. Per i provvedimenti di rilascio già emessi, invece, opera il blocco per legge degli sfratti fino al 31 dicembre 2020.