Covid: in arrivo più controlli di polizia in città


Il Viminale annuncia un massiccio dispiegamento di forze di polizia per evitare assembramenti: «È l’ora della responsabilità per evitare chiusure totali».
Più controlli, maggiore presenza di agenti nelle strade come deterrente ad eventuali trasgressioni al coprifuoco, repressione in aumento se necessario. Il ministero dell’Interno adotta la linea dura per garantire il rispetto delle regole con un solo obiettivo: evitare che qualche gruppo di furbi mandi all’aria il sacrificio di centinaia di migliaia di cittadini rintanati in casa per evitare che la curva dei contagi da Covid continui a salire. E che prima o poi il Governo debba fare la scelta che nessuno vorrebbe mai: chiudere tutto, o quasi.
La ministra Luciana Lamorgese assicura che non farà sconti e lo spiega così in un’intervista al Corriere della Sera: «Una chiusura totale aggraverebbe i problemi, sarebbe un colpo durissimo all’economia e per la tenuta sociale del Paese. Divieti e chiusure limitate sono necessari proprio per prevenire situazioni e restrizioni peggiori, perciò i controlli devono essere rigorosi e i cittadini devono guardare alle forze dell’ordine come alleati, non come controparte».
La titolare del Viminale, però, ha un messaggio forte e chiaro anche per i partiti: «È il momento della condivisione e della responsabilità di tutti, al di là dell’appartenenza politica. Perché bisogna lavorare tutti insieme per il bene del Paese».
In termini pratici, tutto questo si traduce in un incremento dei controlli nelle città, non solo in quelle dove c’è il coprifuoco deciso dalle Regioni ma in tutta Italia. Di notte e di giorno. Il capo della Polizia, Franco Gabrielli, lo ha chiesto ai questori e ai dirigenti di Polizia stradale, ferroviaria e postale. Occhio particolarmente attento nelle piazze più frequentate e nei luoghi della movida.
Chi verrà trovato in giro nella fascia oraria vietata dovrà esibire l’autocertificazione per dimostrare che è uscito di casa per motivi di lavoro, di salute o di estrema necessità. Il modulo, conferma il Viminale, «potrà essere consegnato direttamente dagli operatori al cittadino qualora ne sia sprovvisto».