Covid, più di 100 scienziati a Mattarella: fermi l’Italia


L’appello al capo dello Stato: il contagio va fermato ora, privilegiando la tutela della salute a quella dell’economia.
È il caso di scendere nello scantinato, aprire lo sportello del contatore che tiene su l’energia del Paese e tirare giù la leva. Il più presto possibile. Lo chiede la comunità scientifica al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per fermare la curva ascendente dei contagi da Covid. Un appello accorato al Capo dello Stato, firmato da più 100 scienziati e docenti universitari in cui si chiede di «assumere provvedimenti stringenti e drastici nei prossimi due o tre giorni per evitare che i numeri del contagio in Italia arrivino inevitabilmente, in assenza di misure correttive efficaci, nelle prossime tre settimane, a produrre alcune centinaia di decessi al giorno». Notare: si parla della minaccia alla salute e alla vita dei cittadini, in primo piano rispetto a quella dell’economia del Paese.
«Come scienziati, ricercatori, professori universitari – recita il testo della lettera a Mattarella – riteniamo doveroso ed urgente esprimere la nostra più viva preoccupazione in merito alla fase attuale di diffusione della pandemia da Covid-19 e riteniamo utile segnalare all’attenzione delle Istituzioni, del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Governo, nella persona del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, le stime riportate nell’articolo del presidente dell’Accademia dei lincei, professor Giorgio Parisi, pubblicato nelle scorse ore nel blog dell’Huffington Post».
Un preambolo un po’ formale che anticipa la questione di fondo: «Il necessario contemperamento delle esigenze dell’economia e della tutela dei posti di lavoro con quelle del contenimento della diffusione del contagio deve ora lasciar spazio alla pressante esigenza di salvaguardare il diritto alla salute individuale e collettiva sancito nell’art. 32 della Carta costituzionale come inviolabile». Tradotto in parole semplici: prima la salute, poi tutto il resto, lavoro compreso.
Quindi: «Il contagio va fermato ora, con misure adeguate, ed è per questo che chiediamo di intervenire ora in modo adeguato, nel rispetto delle garanzie costituzionali, ma nella piena salvaguardia della salute dei cittadini, che va di pari passo ed è anch’essa necessaria e funzionale al benessere economico».
Sono convinto che l’Italia debba chiudere! Inutile prenderci in giro utilizzando parole diverse. Quello che serve è un lockdown, ovviamente stavolta deve essere ben organizzato e monitorato così da consentire alle varie attività di continuare a lavorare in sicurezza e nel rispetto delle regole anticovid.
Ma ormai pure che non esce il dpcm che annnuncia il lockdown nazionale, ci pensano i singoli governatori. Avete visto le ordinanze della Toscana e conoscete le intenzioni di DeLua? Ecco Queste misure preannunciano il nuovo dpcm a mio parere
Dove sono quei professori che hanno solo imbottito la testa di alcuni italiani con le loro fesserie, e quelli che invece già ad aprile-maggio portavano la tesi che in autunno avermmo potuto avere una seconda fase, perchè non hanno insistito con i vertici nazionali affinchè permanessero determinate restrizioni, in modo che forse si sarebbe potuto evitare tutto ciò o affrontare la situazione con un livello di emergenza inferiore, vista oltretutto la loro convinzione ipotetica della quale mi chiedo l’origine.