Covid: il Dpcm modifica i consensi verso Conte


Secondo un sondaggio Swg, il premier paga le decisioni impopolari dell’ultimo decreto, soprattutto la chiusura serale di bar e ristoranti.
Che si trattasse di un Dpcm con misure impopolari lo si era capito subito, basti pensare all’ondata di proteste in piazza che con i provvedimenti precedenti, dall’inizio della pandemia, non si erano ancora viste. La conferma arriva anche dalla rilevazione chiusa ieri dalla società Swg, di cui riferisce questa mattina il quotidiano Italia Oggi con un’intervista al direttore dell’istituto di sondaggi triestino, Rado Fonda.
In sostanza, il premier Giuseppe Conte ha perso consensi in questa fase della pandemia da Covid rispetto a quella della primavera scorsa. Detto in altre parole, gli italiani avevano apprezzato di più la gestione pre-estiva rispetto a quella attuale.
«A marzo – spiega Fonda – gli italiani avevano promosso Conte con un voto di 6,6 su 10, ora è a 5,4. Ma è peggiorato il giudizio pure sulla Protezione civile e la Regione di appartenenza». Il premier, che fino a due settimane fa contava su un consenso personale al 59%, oggi si deve accontentare del 55%.
Predomina l’incertezza nel nostro Paese, che interessa sei cittadini su dieci, mentre uno su quattro descrive il proprio sentimento come «di rabbia», soprattutto per la chiusura serale di bar e ristoranti «ma anche per le serrate di palestre, piscine, teatri e sale da cinema e da concerto. Risultano accettabili paradossalmente – rivela Fonda – misure più drastiche come il coprifuoco, lo stop alle competizioni sportive, il passaggio al 100% alle lezioni on line alle superiori e all’università».
Secondo il direttore di Swg, «la sensazione è che il Governo si sia mosso tardi, che si sia fatto cogliere impreparato, adottando mezze misure che non frenano l’epidemia ma neppure aiutano l’economia. Gli italiani temono di essere messi male su entrambi i fronti».
Tra i partiti, la Lega resta in testa con il 23,3% dei consensi, anche se registra un calo di cui sta approfittando sempre di più Fratelli d’Italia, ad oltre il 16%. Nella maggioranza, il Partito Democratico è stabile attorno al 20% delle intenzioni di voto, 5 punti in più rispetto al Movimento 5 Stelle.