Covid: dove andare al ristorante dopo le 18


Locali aperti in qualche Regione a statuto speciale: l’autonomia consente di trasgredire al Dpcm del Governo. Già, fioccano le prenotazioni per Ognissanti.
C’è un solo posto in Italia dov’è possibile sedersi al tavolo di un ristorante dopo le 18. Addirittura per una particolare ricorrenza, come nel caso di una coppia che ha festeggiato i suoi 25 anni di matrimonio. Quel posto è il Trentino-Alto Adige. Scomodo da raggiungere per chi abita in Puglia o in Campania, certo. Ma già meta di veneti, lombardi, perfino di austriaci che non vogliono rinunciare ad un piatto di canederli o a qualche fetta di speck prima che un eventuale lockdown generale costringa tutti a cucinarsi la cena a casa.
Quello che può sembrare un semplice aneddoto, in realtà sta sollevando un polverone. Non deve essere facile per un ristoratore di Verona vedere che i suoi clienti salgono in macchina e vanno a mangiare la sera a Bolzano o a Trento, anziché nel suo locale, costretto alla chiusura come quelli del resto d’Italia dall’ultimo Dpcm di Conte.
Tutta colpa – o merito – dell’autonomia di cui godono le province di Trento e di Bolzano. Che, poi, è la stessa della Sicilia, della Sardegna, del Friuli-Venezia-Giulia e della Valle d’Aosta. Dove, almeno per ora, nessuno ha dato segnali di trasgressione al provvedimento del Governo centrale. «Reperiamo gran parte del nuovo Dpcm nazionale con alcuni adattamenti alla realtà locale – aveva spiegato il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher – in virtù dei margini di manovra che ci sono concessi dalla nostra autonomia e dalla legge provinciale sulla fase 2 dello scorso maggio».
Pensiero condiviso da alcuni ristoratori locali, che dicono: l’errore è quello di avere chiuso nel resto d’Italia, non di consentire a noi di aprire. Ma non da chi vede andar via i propri clienti: per loro, si tratta di concorrenza sleale.
Fioccano intanto le prenotazioni per la festa di Ognissanti nei ristoranti altoatesini, dove nessuno si sente in colpa per fare quello che ha sempre fatto: lavorare.