Istituito un servizio di assistenza dedicato agli utenti. Lo prevede il decreto Ristori.
Non solo contributi ai lavoratori più colpiti dall’ultimo Dpcm: il decreto Ristori, da oggi in Gazzetta Ufficiale, dà anche via libera al call center degli utenti di Immuni, l’app pensata per il tracciamento dei positivi al Coronavirus.
Il provvedimento, infatti, prevede la possibilità di avvalersi dell’aiuto di un numero dedicato, attivo presso il ministero della Salute, per risolvere le varie problematiche cui si trova a far fronte chi ha scaricato l’app.
Viene presentato come «un servizio nazionale di supporto telefonico e telematico alle persone risultate positive al virus Sars-CoV-2, che hanno avuto contatti stretti o casuali con soggetti risultati positivi o che hanno ricevuto una notifica di allerta attraverso l’applicazione Immuni».
Problematica numero uno: il sentirsi praticamente abbandonati dopo aver ricevuto la notifica dell’entrata in contatto con un positivo. Che fare? Si corre a chiamare il proprio medico di famiglia, ma a volte non risponde o non sa dare informazioni utili. Il call center dovrebbe supplire a questi/e imprevisti/lacune, assistendo direttamente l’utente. Potrà chiamare il numero anche chi non ha ricevuto la notifica di Immuni ma risulta comunque contatto di un positivo.
Problematica numero due: il caricamento dei codici chiave nel sistema sanitario, dopo che una persona (che ha scaricato Immuni) risulta positiva. Operazione importante, perché grazie al riconoscimento di questi codici, i contatti dei positivi vengono avvertiti del rischio di contagio. Può capitare che, a volte, le aziende sanitarie locali non inseriscano i codici e questo equivale a stoppare il tracciamento.
Il servizio costerà un milione di euro nel 2020 e 3 milioni nel 2021, soldi già stanziati. L’ok quindi c’è. Restano solo da capire la tempistica e i dettagli sul funzionamento del call center: non si sa ancora precisamente a partire da quando sarà attivo, lo spiegherà un decreto del ministero della Salute o del commissario all’emergenza Domenico Arcuri.