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Dipendenza da videogiochi: sintomi, cause e cura

2 Gennaio 2021 | Autore:
Dipendenza da videogiochi: sintomi, cause e cura

Quando i videogames diventano una dipendenza? Quali disturbi sviluppano gli adolescenti? Come uscire dal gaming disorder? Le ultime pronunce giurisprudenziali.

Come la maggior parte degli adolescenti, anche tuo figlio è un appassionato di videogames. Quando non esce con gli amici, trascorre molto tempo davanti alla consolle e al pc. Si diverte a sfidarsi con i suoi contatti in rete, sperimentando nuovi giochi online. È come se fosse stregato da questi videogiochi. In un primo momento, non hai dato molto peso alla sua abitudine. Magari, hai pensato che i tempi sono cambiati e sono finiti i periodi in cui i ragazzi si incontravano in centro per giocare all’aperto. Ormai, tutto si è spostato nella piazza di Internet e dei social network. Inoltre, tuo figlio è sempre stato puntuale con i compiti e non ha mai avuto problemi a scuola. Pertanto, hai pensato che non c’è nulla di cui preoccuparsi. Questa passione, se così vogliamo definirla, non incide più di tanto nella sua quotidianità.

Purtroppo, con il passare del tempo, i videogiochi sono diventati la sua principale valvola di sfogo. Tuo figlio ha tagliato i rapporti con i suoi compagni di scuola, ha iniziato a prendere delle cattive abitudini. I suoi ritmi di sonno-veglia sono completamente alterati. Un giorno, ti sei svegliata nel cuore della notte e l’hai beccato mentre smanettava alla consolle. Ovviamente, l’indomani, non è riuscito a svegliarsi per andare a scuola. Una volta, gliel’hai fatta passare, la seconda volta hai iniziato a porti qualche domanda, così ti sei rivolta ad uno specialista. Il neuropsichiatra ha raccolto tutte le informazioni relative alle abitudini di tuo figlio e ti ha informato che si tratta di una dipendenza da videogiochi.

Devi sapere che l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha inserito il gaming disorder nell’ultima revisione dell’International Classification of Diseases (Icd-11). Pertanto, la dipendenza da videogiochi è riconosciuta come malattia mentale.

Come puoi capire se tuo figlio soffre di questa dipendenza? Dal Dipartimento per la salute mentale dell’Oms, Vladimir Poznyak ha precisato che i criteri a cui fare riferimento per riconoscere la dipendenza da videogiochi sono essenzialmente tre: una serie di comportamenti persistenti o ricorrenti che prendono il sopravvento sugli altri interessi della vita; anche quando si manifestano le conseguenze negative dei comportamenti, non si riesce a controllarli; il fatto che questi atteggiamenti portano a problemi nella vita personale, familiare e sociale, con impatti anche fisici, dai disturbi del sonno ai problemi alimentari.

Inoltre, la dipendenza da videogiochi viene riconosciuta come “malattia mentale” se dura da almeno 12 mesi; tuttavia, nei casi più gravi, possono esserci delle eccezioni.

I sintomi della dipendenza da videogioco possono essere diversi: ansia, depressione, crisi epilettiche, disturbi del sonno, stress, cefalea. Ma come avviene la diagnosi? Quali strumenti hanno a disposizione i genitori per aiutare i propri figli ad uscirne?

Prosegui nella lettura del mio articolo per saperne di più sulla dipendenza da videogiochi: sintomi, cause e cura. Abbiamo approfondito l’argomento nell’intervista al dr. Stefano Vicari, professore ordinario dell’Università Cattolica di Roma, primario neuropsichiatria infantile dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e autore di numerosi libri.

Dopo l’intervista allo specialista, ti parlerò di due interessanti pronunce della Corte di Cassazione e del Tar di Venezia sull’ingresso dei minori nei locali adibiti a videogiochi o lotterie.

Quali sono le linee guida dettate dai pediatri americani sull’uso degli strumenti elettronici?

Fino ai cinque anni, i minori possono guardare la televisione per pochi minuti al giorno e in presenza dei loro genitori. Anche se sarebbe meglio evitare. Tuttavia, se proprio non si può fare a meno della tv, non bisogna abbandonare il minore davanti allo schermo. Poi, è consigliabile l’uso di smartphone e tablet dai dodici anni in poi.

Cos’è la dipendenza da videogiochi?

Tra le dipendenze più note, vi sono la tossicodipendenza e la dipendenza dall’alcol. In questi casi, la persona ha dei segni fisici di malessere, va alla ricerca della sostanza o dell’alcol in maniera compulsiva e incontrollata. In pratica, ne avverte il bisogno e, addirittura, si sente male.

Nel tempo, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha aperto il tema delle dipendenze ad alcuni comportamenti. Tra i più noti, negli adulti, c’è ad esempio la ludopatia (cioè la dipendenza dal gioco d’azzardo). Di recente, anche il Dsm (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) ha cominciato a discutere di queste dipendenze comportamentali tra cui rientrano la dipendenza da Internet e dai videogiochi. Queste forme di dipendenza riguardano soprattutto i minori. Ci sono dati piuttosto inquietanti su quanto i ragazzi svolgano sempre più attività di gioco d’azzardo.

Qual è l’aspetto biologico su cui giocano le dipendenze?

Stimolano il centro del piacere. Tutte le dipendenze vanno ad agire su alcune parti del nostro cervello, il cosiddetto nucleo accumbens che è proprio il nucleo del piacere. Quindi, le sostanze, la cocaina, il sesso, lo shopping, l’alcol, Internet, i videogiochi e tutte le altre forme di dipendenza, in realtà, si traducono in una scarica in questo nucleo accumbens che ci fa provare il piacere. Se fin da piccoli, educhiamo i nostri bambini a iperstimolare questi centri nervosi, il bisogno non solo nasce ma si alimenta e cresce sempre di più.

Quali sono i sintomi emotivi e fisici della dipendenza da videogiochi?

In genere, la dipendenza da Internet e dai videogiochi possono determinare l’insorgenza di ansia e depressione. I primi aspetti che cambiano nella persona sono quelli legati alle funzioni biologiche di base, cioè dormire e mangiare. Tra i sintomi fisici riscontrati con più frequenza troviamo i disturbi del sonno, l’alterazione dell’appetito, l’alterazione dell’umore (ad esempio, la tristezza, la malinconia, l’agitazione, l’irritabilità).

Quali sono le cause della dipendenza da videogiochi?

Ci sono varie cause. Sicuramente, c’è un fattore biologico, una predisposizione genetica a sviluppare delle dipendenze. Ad esempio, molti ragazzi che soffrono di questa dipendenza hanno o hanno avuto un disturbo del neurosviluppo non riconosciuto. L’autismo o l’Adhd (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) spesso in adolescenza presenta delle forme di dipendenza.

Quali sono gli effetti della dipendenza da videogiochi?

Gli effetti sono diversi a seconda dell’età. Nel bambino piccolo, sono un impedimento al raggiungimento del massimo potenziale. Noi nasciamo con delle capacità potenziali dal punto di vista genetico e per poterle raggiungere abbiamo bisogno che l’ambiente esterno ci faciliti in questo.

Ad esempio, un ambiente ricco e stimolante generalmente produce delle competenze cognitive più alte rispetto a un ambiente poco stimolante. Secondo alcuni studi realizzati in Africa, se tu fai crescere i bambini con molti stimoli intorno, il quoziente intellettivo può essere fino a 8 o 9 punti più alto.

Secondo altri studi, lasciare il bambino davanti al televisore per molte ore al giorno, il quoziente intellettivo non raggiunge il massimo potenziale.

Negli adolescenti, invece, c’è il rischio che si manifestino disturbi di tipo psichiatrico.

Qual è il comportamento tipico degli adolescenti che hanno una dipendenza da videogiochi?

In genere, gli adolescenti restano svegli fino alle due/tre di notte per chattare o per giocare online. Al mattino, quando devono svegliarsi per andare a scuola, non ce la fanno.

Ci sono varie ipotesi e correnti di pensiero secondo cui la deprivazione del sonno giocherebbe un ruolo importante nel favorire la comparsa di alcuni disturbi mentali come l’ansia e la depressione.

Se un genitore si accorge che suo figlio si isola per trascorre molte ore ai videogiochi a chi può rivolgersi?

Al neuropsichiatra infantile, in quanto a volte questi comportamenti sono la manifestazione di un disturbo psichiatrico.

Come avviene la diagnosi di dipendenza da videogiochi?

La diagnosi in psichiatria avviene soprattutto tramite l’osservazione del ragazzo. Poi, si possono usare dei test e delle scale di osservazione. Non c’è un parametro biologico, ma vengono raccolte informazioni.

L’aspetto che va sempre tenuto in considerazione è l’impedimento funzionale. Se un ragazzo dedica un’oretta al giorno ai videogiochi, ma comunque continua ad andare a scuola, fa i compiti e frequenta gli amici, non ha un impedimento funzionale. Tutto sommato, possiamo dire che in questo caso non si tratta di un disturbo grave. Al contrario, se un ragazzo per poter giocare ai videogiochi non frequenta più nessuno, resta a casa tutto il tempo, abbandona la scuola, dorme poco e non mangia più, allora comincia ad essere un problema drammatico.

Come possono intervenire i genitori?

Uno dei mezzi che i genitori hanno a disposizione è quello di educare i propri figli ad un uso responsabile di questi strumenti elettronici. È ovvio che la prima cosa che i bambini guardano è quello che fanno gli adulti. I genitori devono ricordare che i loro figli li osservano e, poi, li imitano. Quindi, se vogliamo che i nostri figli siano educati, noi stessi dobbiamo essere educati rispetto al mondo. Anche nell’uso di Internet, il discorso è legato al comportamento che hanno gli adulti.

Non ha alcun senso dire ai nostri figli di non usare il telefonino a tavola se poi siamo noi stessi i primi a farlo. Quello che passa è il nostro comportamento ancor prima delle nostre parole. Gli adulti devono comprendere che non è sano trascorrere molto tempo su Internet.

Secondo molti genitori, il fatto che i propri figli siano in grado di navigare su Google rappresenta un modo per formarsi. In realtà, non è così anche perché questo comportamento finisce per sostituire una ricerca più approfondita sui libri.

Come si guarisce dalla dipendenza da videogiochi?

Non ci sono farmaci che possono aiutarci. Il trattamento è psicoterapico. Si riduce progressivamente il tempo di esposizione ai videogiochi e, soprattutto, si cercano delle alternative. Generalmente, l’intervento più efficace è il parent training. Ovviamente, dipende molto anche dall’età dei ragazzi.

In cosa consiste il parent training?

Si invitano i genitori a dare delle regole di comportamento chiare e a regolamentare l’uso degli apparecchi elettronici. Questo diventa più semplice quando il bambino è piccolo, mentre è più difficile quando si ha a che fare con gli adolescenti. Ecco perché non bisogna aspettare e non bisogna far passare molto tempo. Più il ragazzo è grande, più diventa complicato intervenire. Si tratta di percorsi lunghi.

Videogiochi: giurisprudenza

Dopo aver approfondito il tema della dipendenza dai videogiochi nell’intervista al dr. Stefano Vicari, ora ti parlerò di due interessanti sentenze della Corte di Cassazione e del Tar di Venezia a proposito dell’accesso dei minori ai giochi online.

Chiusura temporanea dell’esercizio commerciale o del locale

Nel caso di indebito ingresso del minore d’età nell’esercizio commerciale o nel locale destinato al videogioco e alle videolotterie [1], è prevista una sanzione amministrativa consistente nella chiusura temporanea dell’esercizio stesso, in aggiunta alla sanzione pecuniaria.

La sanzione della chiusura temporanea dell’esercizio commerciale o del locale, come precisa la Corte di Cassazione [2], ha natura esclusivamente afflittiva e si riconduce ad un potere vincolato dalla norma che:

  • definisce dettagliatamente il fatto che integra la violazione;
  • stabilisce l’obbligo di applicare la sanzione dopo che l’autorità di polizia ne ha accertato l’illecito e «ne determina il contenuto anche in relazione alla durata, con la prescrizione inderogabile del minimo e del massimo irrogabili».

Pertanto, la giurisdizione sull’opposizione avverso la predetta sanzione amministrativa spetta al giudice ordinario, in quanto bisogna ritenere devoluto alla giurisdizione del giudice amministrativo solo il sindacato sulle sanzioni di carattere ripristinatorio, la cui applicazione consegua all’esercizio di un potere discrezionale di vigilanza e controllo, funzionale alla tutela dell’interesse pubblico violato.

Uso dei videogiochi nei locali pubblici e minori

Secondo il Tar di Venezia [3], in presenza di una congrua motivazione, deve essere riconosciuto al sindaco il potere di imporre prescrizioni idonee a disciplinare l’uso dei videogiochi ed altri simili trattenimenti in locali pubblici ai minori di anni 18 nel periodo scolastico e durante l’orario delle lezioni.


note

[1] Art. 24 co. 21 D. L. n. 98 del 2011, conv., con modif., dalla L. n. 111 del 2011.

[2] Cass. civ. sez. un. n.19664 del 21.09.2020.

[3] Tar Venezia, (Veneto) sez. I, n.2721 del 20.09.2001.


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12 Commenti

  1. Non ho mai ceduto alle richieste di mio figlio di acquistargli la consolle. I suoi compagni di scuola sono letteralmente rapiti da questi videogames e poi ogni volta che ne esce uno devono acquistarlo per fare le sfide. Secondo me, questi giochi li rincitrulliscono. Ecco perché gli ho suggerito di impiegare il suo tempo libero diversamente e dedicarsi ad un hobby come praticare uno sport oppure imparare a suonare uno strumento musicale

    1. Secondo me lei è troppo drastica, non bisogna vietarli perchè internet e il futuro e quello è un altro modo per socializzare e credo che lei non si sappia regolare dato che un adulto dovrebbe sapere che si puo fare tutto ma moderatamente

  2. La società odierna sta forgiando giovani dipendenti da Internet, dai social network e dai videogames. Ma è mai possibile che ad oggi si preferisca giocare dietro ad uno schermo piuttosto che uscire all’aria aperta, incontrarsi e confrontarsi di persona? Ma la colpa è anche di chi sta dietro a tutti i capricci dei propri figli comprandogli ciò che chiedono e pretendono di avere

  3. Molto interessante l’argomento. Penso che soprattutto in questo periodo i giovani stiano diventano sempre più dipendenti dai sistemi telematici e si siano trasformati in zombie che stanno perennemente incollati ad uno schermo. La situazione è drammatica. Sono molto preoccupata

  4. Ma ditemi voi come stanno trascorrendo i giovani il loro tempo libero durante la pandemia? Cioè sono reclusi in casa, studiano con la didattica a distanza, non possono giustamente uscire quindi si rifugiano nei videogames. Non tutti ovviamente ma una grande fetta degli adolescenti sì e molti sono scontrosi, nervosi, stressati. Questa pandemia sta incidendo sulla salute mentale di tutti

  5. Purtroppo qui la situazione non è rosea. SI va avanti ed i ragazzi si lasciano travolgere dal mondo virtuale. Una volta, il figlio di mia cognata è rimasto tutta la notte a finire dei livelli insuperabili che a suo dire erano difficilissimi e di vitale importanza. Ora, ditemi voi se questi ragazzi possono trascorrere le loro esistenze davanti ad un monitor!

  6. Che poi c’è un altro dato preoccupante a mio avviso. Chi soffre di questa dipendenza da videogiochi poi finisce anche per sviluppare una dipendenza dal cibo perché è assorto dal game però poi consuma cibo spazzatura mentre gioca e non si rende conto delle quantità che consuma. Poi, non pratica nemmeno attività motoria, così finisce per diventare obeso. Insomma, poi alla malattia mentale si associa quella fisica

  7. Io dico che per evitare queste dipendenze basta non comprare videogiochi ai giovani e se vanno a cercarseli su internet o se li scaricano sul cellulare allora si cercano degli escamotages per coinvolgerli in attività diverse in famiglia così da stimolare questi ragazzi a fare qualcosa di nuovo, diverso e più interessante di questi giochi

  8. Un’esposizione chiara e veritiera dei giorni nostri. Ora, io me la prenderei con i genitori che acquistano questi giochi, spesso costosi, ai propri figli pur di tenerli occupati e metterli davanti ad uno schermo mentre loro si occupano dei fatti loro e non pensano a stare vicini ai loro figli. Secondo voi, la soluzione sta nell’accontentare i figli acquistano tutto ciò che chiedono oppure nell’essere presenti? Perché ricordiamoci che se una coppia decide di mettere al mondo un figlio deve anche preoccuparsi di stargli vicino e accompagnarlo nella crescita!

  9. Sono perfettamente d’accordo con tutto ciò di cui si parla in questo articolo e credo che i giovani di oggi abbiamo bisogno di esempi, esempi che dovrebbero trovare nei loro genitori. Se mio padre mi dice di non giocare e poi è il primo che si iscrive a piattaforme di poker online e poi ha l’abitudine delle macchinette, di cosa stiamo parlando? E’ normale che il figlio non ascolta le raccomandazioni del padre ed è normale che poi si instaura un rapporto burrascoso qualora l’adulto imponga le sue regole, creando disparità e mancando l’esempio…

  10. In famiglia, bisogna stabilire delle regole di comportamento ed evitare che certi hobbies e abitudini si trasformino in dipendenza. Importante è parlare sempre, confrontarsi e sollevare un problema o un disagio qualora sia necessario affinché possano mantenersi la serenità e l’armonia in famiglia. Se io vedessi mio figlio che trascorre molto tempo al videogioco preferito, una volta gliela farei passare, la seconda volta gli staccherei la presa, così impara che non bisogna eccedere e bisogna dedicare il proprio tempo sia allo svago, ma principalmente alle attività prioritarie come lo studio e la condivisione di momenti in famiglia e con gli amici

  11. Si parla di nuovo di chiusura e di lockdown a causa della pandemia… Ma si chiudiamo le scuole, segreghiamo in casa questi poveri figli facendoli stare tutto il giorno davanti ai videogiochi, alla tv e ai social che è meglio… Perché non si capisce che i giovani hanno bisogno di confrontarsi tra loro di persona e non attraverso degli schermi oppure dei giochi virtuali? Se si riuniscono a scuola mantenendo le distanze e stando attenti la scuola può proseguire! E comunque, la dipendenza da videogiochi, come quella da internet e social in generale sta rovinando i nostri ragazzi! Dovrebbero leggere tutti questi approfondimenti per capire le conseguenze del malessere dei giovani

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