Cig e licenziamenti: trovata la soluzione che piace a tutti


Altre 12 settimane di cassa Covid, ma questa volta gratis per le aziende. Sindacati soddisfatti dalla proroga al 21 marzo del divieto di cessazioni.
Il Governo prende una decisione salomonica sulla cassa integrazione Covid e sul divieto di licenziamenti con la quale accontenta sia gli imprenditori sia i sindacati. Insomma, «la botte piena e la moglie ubriaca», come si suol dire.
Da una parte, è stata decisa la proroga della cassa integrazione per altre 12 settimane, ma completamente a spese dello Stato. Significa che, come chiesto da Confindustria, le aziende non dovranno spendere un euro per l’ammortizzatore sociale, indipendentemente da quanto sia elevato il calo di fatturato. In questo modo, il trattamento diventa di 18 settimane, con le sei già previste in passato per le quali, invece, le imprese che hanno avuto una diminuzione del fatturato inferiore al 20% dovranno versare un contributo.
Dall’altra, viene prorogato il divieto di licenziamento fino al 21 marzo, quasi due mesi di prolungamento in più rispetto all’ipotesi di arrivare alla fine dello stato di emergenza, cioè al 31 gennaio, prevista nel decreto Ristori. Il che rassicura i sindacati. Tuttavia, restano in piedi le eccezioni già previste, ovvero gli accordi sindacali con l’adesione del lavoratore per un incentivo all’esodo ed i casi di cessazione dell’attività o del fallimento dell’azienda.
La prossima settimana partirà il confronto tra la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, e le parti sociali per la riforma degli ammortizzatori sociali ed il rafforzamento delle politiche attive del lavoro. Una dicitura che si traduce nel mettere a punto degli strumenti per chi, a causa della crisi innescata dal Covid, perderà il proprio posto dopo il 21 marzo, quando sarà possibile licenziare di nuovo.