Come funziona il mancato preavviso di licenziamento?


Il datore di lavoro che intende licenziare un dipendente deve rispettare le tempistiche di preavviso previste dal contratto collettivo.
Hai ricevuto una lettera di licenziamento per giustificato motivo oggettivo. Nella comunicazione del datore di lavoro, c’è scritto che il rapporto cesserà con effetto immediato e che ti verrà corrisposta, separatamente, l’indennità di mancato preavviso. Vuoi sapere a quale somma avrai diritto e come calcolare l’indennità sostitutiva del preavviso.
La legge prevede che le parti possono recedere da un contratto di lavoro a tempo indeterminato rispettando il periodo di preavviso previsto dal contratto collettivo applicato. Il preavviso serve ad evitare che la parte che riceve la comunicazione di recesso si ritrovi, dall’oggi al domani, privata del rapporto contrattuale.
In ogni caso, se la parte che recede dal contratto non vuole rispettare le tempistiche di preavviso, può evitare di farlo pagando l’indennità sostitutiva del preavviso. Ma come funziona il mancato preavviso di licenziamento?
Come vedremo, in caso di mancato preavviso, il datore di lavoro deve procedere al pagamento di una somma di denaro che deve essere calcolata sulla base dei criteri espressi da un’apposita disposizione di legge.
Indice
Preavviso di licenziamento: cos’è?
La legge prevede che, in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, il datore di lavoro può recedere dal rapporto rispettando il periodo di preavviso previsto dal contratto collettivo applicato [1].
Il preavviso, in realtà, non è l’unico obbligo che il datore di lavoro deve rispettare quando decide di intimare il licenziamento al dipendente. Infatti, nel nostro ordinamento, il licenziamento può essere intimato solo se sussiste una giusta causa o un giustificato motivo [2].
Il preavviso di licenziamento è, quindi, la tutela minima offerta dall’ordinamento al lavoratore che subisce un licenziamento. La finalità del preavviso di licenziamento è di tutela nei confronti del lavoratore il quale, in assenza di una simile previsione, si ritroverebbe privato del posto di lavoro e del relativo reddito dall’oggi al domani. Grazie al preavviso, invece, il lavoratore può organizzarsi in vista della perdita del lavoro e cercare una nuova occupazione.
È bene chiarire che l’obbligo di rispettare il preavviso di licenziamento riguarda solo il contratto a tempo indeterminato. Nel contratto a tempo determinato, infatti, le parti si sono vincolate ad eseguire il rapporto sino allo spirare del termine e, fatto salvo il caso del licenziamento per giusta causa, non è mai possibile per il datore di lavoro licenziare il dipendente ante tempus, pena il risarcimento del danno parametrato alle retribuzioni che il lavoratore avrebbe percepito sino alla scadenza del contratto.
Preavviso di licenziamento: quanto dura?
Come abbiamo detto, a stabilire la durata del preavviso di licenziamento è il contratto collettivo di lavoro applicato al rapporto.
I Ccnl non prevedono una durata fissa del preavviso di licenziamento ma modulano le tempistiche da rispettare sulla base di una serie di elementi che caratterizzano il singolo rapporto di lavoro tra cui:
- anzianità di servizio del lavoratore;
- categoria legale;
- livello di inquadramento.
La durata del preavviso di licenziamento dovrà essere, quindi, verificata con riferimento alle peculiarità del singolo rapporto di lavoro che si intende cessare.
Inoltre, occorre ricordare che alcuni contratti collettivi prevedono che il preavviso di licenziamento non decorre dal momento stesso in cui l’atto di recesso viene comunicato ma dal giorno 1° o dal giorno 16 del mese.
Occorre, infine, prestare attenzione alle modalità di calcolo del preavviso. In alcuni Ccnl, infatti, il preavviso è espresso in giorni e occorre, quindi, considerare i giorni di calendario, ivi compresi sabato e festivi. In altri casi, invece, il Ccnl si riferisce ai giorni lavorativi e devono essere quindi esclusi i giorni festivi.
Mancato preavviso di licenziamento: come funziona?
La legge permette al datore di lavoro di recedere dal rapporto di lavoro con effetto immediato, sostituendo il rispetto del periodo di preavviso con il pagamento di un’indennità sostitutiva.
In questo caso, il rapporto di lavoro cessa immediatamente, nel momento stesso in cui il lavoratore riceve la lettera di licenziamento. Tuttavia, per compensare il lavoratore del mancato rispetto del preavviso, il datore di lavoro erogherà al dipendente, unitamente alle competenze finali, una somma di denaro corrispondente alla retribuzione che avrebbe percepito durante il preavviso.
Il calcolo dell’indennità sostitutiva del preavviso deve essere effettuato seguendo le regole dettate dalla legge [3]. La disposizione codicistica prevede che nel calcolo del mancato preavviso devono essere compresi sia la retribuzione fissa che tutti gli emolumenti corrisposti al lavoratore con carattere di continuità, ivi compresi i bonus e i premi di produzione erogati al dipendente negli ultimi 36 mesi.
note
[1] Art. 2118 cod. civ.
[2] Artt. 1 e 3 L. 604/1966.
[3] Art. 2121 cod. civ.