Sfratto: quanto costa al proprietario?


Procedura di sfratto: cos’è e in cosa consiste? Quali sono i costi del procedimento di sfratto? Quanto costano il contributo e la marca da bollo?
Sfrattare un inquilino dalla casa in cui si trova in affitto non è sempre facile. Per questo motivo molte persone, pur avendo disponibilità di immobili, preferiscono non locarli, così da evitare spiacevoli situazioni. Se ti trovi in una situazione del genere, se cioè hai dato in affitto un tuo appartamento e non sai come mandar via di casa il conduttore che non paga i canoni, magari perché temi che lo sfratto possa costarti troppo, allora sei nel posto giusto: vedremo insieme quanto costa lo sfratto al proprietario.
Sin da subito possiamo affermare che la procedura di sfratto non ha un costo fisso; non è come recarsi al supermercato e trovare un prodotto con il prezzo messo in mostra sul cartello. Il costo dello sfratto dipende da una serie di fattori: l’entità dei canoni arretrati non pagati; il lavoro effettivo che deve svolgere l’avvocato; la durata della procedura. Insomma: è possibile fornire un’indicazione di massima dei costi che dovrà sopportare il proprietario che intende sfrattare l’inquilino moroso, consapevoli del fatto che le spese possono cambiare a seconda dei casi concreti. Se hai cinque minuti di tempo, prosegui nella lettura: vedremo insieme quanto costa una procedura di sfratto.
Indice
Procedura di sfratto: cos’è?
Lo sfratto è il procedimento che consente di ottenere il rilascio dell’immobile concesso in locazione.
Lo sfratto può essere di due tipi:
- per finita locazione;
- per morosità.
Lo sfratto per finita locazione serve a ottenere un titolo giudiziario da opporre all’inquilino nel caso in cui, al termine della locazione, il conduttore non volesse abbandonare l’immobile.
Lo sfratto per morosità, invece, serve a risolvere il contratto per via dell’inadempimento del conduttore, al quale viene intimato di regolarizzare la sua posizione debitoria oppure di abbandonare l’immobile.
Sfratto: quanto costa?
Quanto costa uno sfratto al proprietario che intende mandare via l’inquilino che non paga l’affitto? Dipende dalla durata del procedimento e dal valore della causa. Ma non solo. Ci sono una serie di spese (come ad esempio quelle di notifica) che devono essere messe in conto e che la parte deve pagare.
L’aspetto positivo è che, nel caso di convalida di sfratto, il giudice potrà addossare all’inquilino moroso tutte le spese che il proprietario ha dovuto sostenere per sfrattarlo.
Insomma: lo sfratto ha un costo che deve essere anticipato dal proprietario ma che può essere recuperato a spese del conduttore.
Sfratto: quanto costano il contributo e la marca?
Per comprendere quanto costa uno sfratto bisogna partire dai costi della giustizia italiana, notoriamente onerosa.
I primi costi sono rappresentanti dal contributo unificato e dalla marca da bollo; mentre quest’ultima è di importo fisso (27 euro), il contributo varia a seconda del valore della causa.
Il valore di un procedimento di sfratto per morosità si determina sulla base dei canoni inadempiuti: se ad esempio il debitore non ha pagato tre mensilità da quattrocento euro ciascuna, il valore della causa sarà di milleduecento euro; e così via.
Trattandosi di procedura sommaria, la legge ha previsto un abbattimento pari alla metà: questo significa che, se normalmente per una causa di valore pari a duemila euro occorre un contributo di 98 euro, per lo sfratto ne occorreranno solamente 49.
Sfratto: quanto costa l’avvocato?
Nel costo di uno sfratto va necessariamente inserita la parcella dell’avvocato. Non è possibile indicare un costo preciso: in linea di massima, per una convalida di sfratto del valore di circa mille euro ove non c’è opposizione dell’intimato, i parametri forensi stabili dalla legge indicano come equo un compenso che si aggira intorno ai settecento euro, iva e cassa inclusi.
Nel caso di valore superiore della controversia, si può arrivare anche a onorari che si aggirano intorno ai millecinquecento euro. È il caso del conduttore che non abbia pagato i canoni lasciando un debito di diverse migliaia di euro.
Nel caso di opposizione dell’inquilino moroso, la procedura diverrà ordinaria e i costi legali aumenteranno inevitabilmente.
Sfratto: quanto costano le notifiche?
Per capire davvero quanto costa uno sfratto non si può prescindere dalle notifiche che l’avvocato dovrà fare.
Inizialmente, bisognerà notificare all’inquilino inadempiente l’atto di intimazione di sfratto con contestuale richiesta di convalida: si tratta dell’atto di citazione introduttivo, con il quale si avverte il conduttore che ci sarà un’udienza ove chiederai che venga mandato via.
Una notifica a mezzo posta (curata dagli ufficiali giudiziari) ha un costo variabile a seconda del peso della busta: ad ogni modo, non meno di dieci euro.
Una notifica a mani (cioè di persona, in modo da avere maggiore certezza dell’avvenuta consegna dell’atto), invece, ha un costo che dipende dalla distanza che l’ufficiale deve percorrere: pertanto, costerà molto di più dell’invio a mezzo posta, anche quaranta o cinquanta euro.
Il problema è che la procedura di sfratto si caratterizza per una molteplicità di notifiche (sperando sempre che tutte vadano a buon fine, altrimenti bisognerà rifarle). Dopo la prima, si dovrà notificare la convalida di sfratto avvenuta in udienza e l’eventuale decreto ingiuntivo per gli arretrati e tutte le spese che ti sono dovute.
Se l’inquilino moroso, dopo aver preso visione della convalida di sfratto, non lascia l’immobile di sua spontanea volontà, bisognerà notificargli ancora il preavviso di rilascio, atto con il quale si avvisa il debitore, con almeno dieci giorni di anticipo, che l’ufficiale giudiziario si recherà presso l’abitazione per eseguire lo sfratto, con la possibilità di richiedere, all’occorrenza, l’assistenza delle forze dell’ordine.
Sfratto: quanto costa complessivamente?
In sintesi, quanto costa una procedura sfratto? Tra spese di giustizia (contributo e marca da bollo), parcella dell’avvocato e notifiche varie, uno sfratto costerà al proprietario all’incirca mille euro.
Come più volte ricordato, si tratta di una somma che varia a seconda dell’importanza dello sfratto. Se ad esempio per la locazione dell’immobile il proprietario chiedeva mille euro al mese e l’inadempimento si è protratto per molte mensilità, allora lieviteranno tutte le spese, da quelle dall’avvocato a quelle di giustizia.
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