Il messaggio del capo dello Stato: non può essere il tempo delle divisioni.
Sergio Mattarella fa appello alla collaborazione tra istituzioni. Con le tensioni sociali alle stelle, l’incertezza per il futuro prossimo e una pandemia che non accenna a rallentare, il presidente della Repubblica ha voluto farsi sentire, oggi, per provare a sbloccare l’impasse sul nuovo dpcm.
Mattarella ha chiamato in videoconferenza il presidente della conferenza Stato-Regioni Stefano Bonaccini e il governatore della Liguria Giovanni Toti. Il capo dello Stato ha voluto ribadire il «ruolo decisivo delle Regioni nell’affrontare la pandemia» e ha detto che spera nella «più stretta collaborazione tra tutte le istituzioni dello Stato».
In tal modo, è intervenuto a ricordare come le divisioni siano non solo inutili, ma anche nocive adesso che è il momento di prendere decisioni nell’interesse del Paese. Nella discussione sulle nuove restrizioni da adottare, Governo e Regioni sono apparsi ancora una volta spaccati.
Le Regioni – in particolare il governatore della Campania Vincenzo De Luca – contestano le misure mirate alle singole aree a rischio, preferendo provvedimenti omogenei e di responsabilità dell’esecutivo. Non sono d’accordo neanche con le limitazioni agli spostamenti extraregionali. L’intervento di Mattarella suona come un «diamoci un taglio, non può essere il tempo delle divisioni e dei rimpalli».
Messaggio recepito sia da Bonaccini, sia da Toti. Il primo ha scritto sul suo profilo Facebook che «ora più che mai dobbiamo mettere da parte appartenenze politiche e geografiche per pensare al bene del Paese». Il secondo, invece, si è impegnato ad assicurare da parte sua «la più ampia collaborazione».
Anche il capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio, oggi, ha rivolto a Conte un invito a non temporeggiare, suonato, se non proprio come un ultimatum, almeno come un segnale di insofferenza di settori della stessa maggioranza.
«Serve il coraggio di dire che la priorità assoluta è fermare il contagio, non c’è un’altra priorità – ha detto Delrio -. Quindi chiedo a lei, presidente Conte, di pronunciare di fronte al Paese la verità, non è il momento di guardarci l’ombelico e di guardare alla popolarità. I cittadini hanno bisogno di provvedimenti chiari e semplici, per questo chiediamo nella risoluzione misure quasi automatiche che scattano con l’aumentare dei contagi. Il governo e le istituzioni sanitarie dicano parole chiare e semplici e indichino la strada in maniera forte».