Bonus affitti fino a dicembre ma non per tutti


Prorogato il credito d’imposta del 30% e del 60% fino alla fine dell’anno. Ma solo per chi è interessato dalle nuove chiusure Covid: contano i codici Ateco.
Il bonus affitti per i titolari di alcune attività commerciali viene prorogato fino alla fine dell’anno. Il decreto Ristori dà la possibilità di usufruire del credito d’imposta sui canoni di ottobre, novembre e dicembre. Ma riduce anche la platea dei beneficiari: l’agevolazione, infatti, sarà riservata solo a chi rientra nei settori colpiti dalle nuove chiusure decise dal Governo nella seconda ondata dell’emergenza Covid in base ai rispettivi codici Ateco.
La buona notizia, oltre al fatto della proroga, è che per accedere al bonus non c’è più il requisito di essere un soggetto «esercente attività d’impresa, arte o professione, con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel 2019». Significa che l’agevolazione sui canoni di affitto è fruibile, come recita il decreto Ristori, «indipendentemente dal volume di ricavi e compensi registrato nel periodo d’imposta precedente». Sarà sufficiente svolgere l’attività di uno dei codici Ateco indicati nel decreto.
Quella che non cambia rispetto al decreto Rilancio è la parte che riguarda i locatari: possono beneficiare del bonus solo se hanno avuto una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno 50% rispetto ai mesi di ottobre, novembre e dicembre 2019.
Immutato anche il valore del bonus: il 60% del canone di locazione di immobili ad uso non abitativo ed il 30% del canone per affitto di azienda. Non c’è un riferimento esplicito, ma si intende prorogata anche la maggiorazione dell’aliquota che riguarda le strutture turistico-ricettive. In pratica, questo tipo di imprese si vedono aumentare il bonus dal 30% al 50% se operano con contratti di servizi a prestazioni complesse o di affitto d’azienda ed hanno almeno un immobile a uso non abitativo destinato allo svolgimento dell’attività.