Vietato portare a spasso Fido durante il coprifuoco. Lo prevede l’ultimo Dpcm. In altri orari è possibile, con prescrizioni diverse da regione a regione.
L’ultimo decreto firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in vigore da domani, fa sorgere una domanda, specie a chi ha animali domestici: quando è possibile portare fuori il cane a fare i bisogni? Dipende.
Il Dpcm ha introdotto divieti per gradi, che variano da regione a regione. Al di là di queste regole diversificate, c’è una finestra di tempo precisa durante la quale è proibito a tutti, a livello nazionale, uscire di casa.
È il coprifuoco, una fascia oraria notturna dalle 22 alle 5 che impone di restare a casa. Uscire è possibile solo per motivi di lavoro, salute e urgenze. Portare a spasso il cane per fargli fare pipì non rientra tra queste ultime.
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La tolleranza
Probabilmente, da parte di chi deve controllare, un po’ di tolleranza ci sarebbe, laddove si venisse fermati con il proprio amico a quattro zampe al guinzaglio.
Lo ha detto anche il portavoce dell’associazione funzionari di polizia Gerolamo Lacquaniti, ieri, rispondendo durante la trasmissione di Rai3, Chi l’ha visto?, a una spettatrice che chiedeva se può portare il cane a fare i bisogni a mezzanotte perché «prima lui non ce la fa, è abituato così».
«Credo si possa usare il buonsenso – ha risposto Lacquaniti -, ci troviamo con la mascherina, nei pressi dell’abitazione… Noi non siamo a caccia di colui che per poco vìola il regolamento».
Il divieto
Ma per quanta tolleranza possa esserci da parte di chi deve controllare, il testo del Dpcm è estremamente chiaro. Vi si legge che «dalle ore 22 alle ore 5 del giorno successivo sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute».
Dunque, uscire di casa con il proprio cane per fargli fare i bisogni in quella fascia oraria è vietato e, come tale, si rischia una multa dell’importo minimo di 400 euro, esattamente come in tutti i casi in cui si contravvenga a un divieto del Dpcm.
Insomma: niente cani a spasso in tutta Italia dopo le 22, se non si vuole contravvenire alle regole e rischiare una sanzione. E in altri orari? Dipende dalla regione.
Pipì al cane nelle regioni gialle
Quelle con le limitazioni più scarse sono le regioni gialle, la maggior parte del Paese: Sardegna, Lazio, Basilicata, Campania, Molise, Umbria, Abruzzo, Marche, Toscana, Emilia Romagna, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino.
In questo caso, non c’è un divieto di uscire di casa durante il giorno, ma esclusivamente una forte raccomandazione di farlo solo «per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi».
Si può inoltre fare attività motoria e sportiva anche in parchi e giardini, quindi ci si può muovere benissimo da casa a piedi, meglio se da soli, per andare a fare una passeggiata col proprio cane. Volendo, se c’è un posto dove si è abituati ad andare, al di fuori del proprio Comune, non è vietato andarci.
Pipì al cane nelle regioni arancioni
Diverso il caso delle regioni arancioni, Sicilia e Puglia. Qui, dal momento che il livello di rischio è più alto, ci sono limitazioni più stringenti.
Non ci si può recare, per esempio, in un altro paese o città, perché l’articolo 2 del nuovo decreto, specifico per le regioni arancioni, introduce il divieto di spostamento dal proprio Comune di residenza.
Il cane, quindi, si potrà portare a fare pipì soltanto di giorno e nella propria città.
Pipì al cane nelle regioni rosse
Nelle regioni rosse, dove le regole si fanno più stringenti, non è possibile muoversi liberamente all’interno del proprio Comune di residenza, se non per motivi di salute, lavoro e situazioni di necessità.
Per la pipì al cane valgono le stesse prescrizioni dell’attività motoria: si può fare, ma solo nelle vicinanze di casa, senza allontanarsi, come durante il lockdown nella prima ondata, quando si doveva tassativamente restare a 200 metri dalla propria abitazione.
Le regioni interessate da queste limitazioni più rigorose sono Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle D’Aosta.
è vergognoso, il cane ha il diritto di poter fare i bisogni, nessuna associazione animalista che protesti, doppiamente vergognoso