Il Cremlino smentisce, ma c’è chi sostiene che avrebbe una «grave malattia».
«Il presidente gode di ottima salute». Con una secca replica il Cremlino ha messo a tacere le voci su presunte cattive condizioni di salute del presidente russo Vladimir Putin. A parlarne per primo, secondo il Corriere della Sera, sarebbe stato il politologo Valery Solovei, una delle tante voci critiche levatesi contro il Cremlino.
È stato il professore universitario a confermare al quotidiano milanese quanto già detto, intervistato dall’Eco di Mosca: Putin avrebbe «una grave malattia» non meglio specificata che, secondo voci non confermate, potrebbe essere il Parkinson. Per questo motivo sarebbe pronto a ritirarsi dalla politica.
Non solo. Secondo Solovei, le ultime due proposte di legge al vaglio della Duma, che garantirebbero al presidente l’immunità da qualsiasi reato fino alla morte e la nomina a senatore a vita, «vanno lette proprio in questa prospettiva». Un assunto contraddetto dal portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, secondo il quale non sarebbe nient’altro che «la pratica seguita in molti Paesi e ben giustificata». Quanto alla presunta malattia, Peskov ha detto che «è tutto nonsense. Il presidente gode di ottima salute e sta bene».
Dall’intervista di Solovei in poi, il sospetto si è diffuso e ha iniziato a prendere corpo anche in alcuni filmati, dove il presidente non sembra in ottima forma, piuttosto molto tremante: ecco perché si pensa possa avere il Parkinson. Solovei ritiene, invece, che il male di Putin sia ancora più grave e totalmente invalidante. Il Corriere ricorda come, dall’inizio della pandemia di Coronavirus, Putin viva praticamente barricato nel suo palazzo.
Per il politologo Solovei è possibile che Putin faccia l’annuncio del ritiro a gennaio. A convincerlo, aggiunge, sarebbe stata la sua famiglia: «Ha molta influenza su di lui».