La legge tutela la salute e la sicurezza dei lavoratori attraverso l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro.
Sei un lavoratore subordinato e, mentre stavi svolgendo la tua prestazione di lavoro, hai subito un infortunio. Vuoi sapere a quali prestazioni hai diritto da parte dell’Inail e se puoi chiedere al datore di lavoro il risarcimento del danno che hai subito.
L’attività lavorativa espone, talvolta, il lavoratore a dei rischi per la propria salute e per la propria sicurezza. In particolare, uno dei principali rischi connessi allo svolgimento della prestazione di lavoro è l’infortunio. Ma quali sono i diritti del lavoratore che subisce un infortunio? Cosa succede in caso di infortunio sul lavoro?
Come vedremo, la legge prevede l’obbligo del datore di lavoro di assicurare i lavoratori contro il rischio di infortuni sul lavoro presso l’Inail. Ne consegue che, in caso di infortunio, il lavoratore può avere accesso a delle prestazioni economiche e sanitarie erogate dall’Istituto nonché, se ne ricorrono i presupposti, chiedere il risarcimento del danno al datore di lavoro.
Indice
Che cos’è l’infortunio sul lavoro?
L’attività lavorativa comporta, per molti lavoratori, il rischio di restare vittima di infortuni sul lavoro. Nonostante i progressi della scienza e nonostante l’adozione di misure di sicurezza sempre più sofisticate da parte delle imprese [1], infatti, vi sono una serie di attività lavorative nelle quali residua un rischio ineliminabile di infortuni.
Ma che cos’è un infortunio sul lavoro? Dal punto di vista giuridico, si definisce infortunio sul lavoro un evento traumatico, che avviene per una causa violenta sul posto di lavoro o anche solo in occasione di lavoro, e che comporta l’impossibilità per il lavoratore di prestare l’attività di lavoro per un numero di giorni superiore a tre.
La definizione che abbiamo fornito evidenzia che non tutti gli eventi dannosi che il lavoratore può subire nell’ambito lavorativo possono essere considerati infortuni. Infatti, per esserci un infortunio sul lavoro devono sussistere essenzialmente tre requisiti:
- la causa violenta: l’infortunio sul lavoro, a differenza della malattia professionale, si produce in maniera repentina e non graduale nel tempo;
- l’occasione di lavoro: l’infortunio sul lavoro non richiede necessariamente che l’evento traumatico avvenga sul posto di lavoro ma è sufficiente che ci sia un nesso di occasionalità con la prestazione di lavoro. Per questo è considerato infortunio sul lavoro anche l’infortunio in itinere che si verifica nel tragitto casa-lavoro;
- impossibilità temporanea al lavoro per più di tre giorni: se l’evento traumatico produce un’impossibilità di svolgimento della prestazione lavorativa per un numero di giorni inferiore a tre non sussiste un infortunio sul lavoro.
Per fare un esempio, è infortunio sul lavoro la caduta di un peso su un piede che impone il riposo a casa per una settimana. Viceversa, non è infortunio la malattia bronchiale sviluppata negli anni dal lavoratore assegnato ad un ambiente di lavoro inquinato (manca la causa violenta).
Infortunio sul lavoro: quali conseguenze?
Nel nostro ordinamento, la legge prevede che i datori di lavoro debbano obbligatoriamente assicurare i lavoratori contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali presso l’Inail. Il principio su cui si fonda l’assicurazione Inail è di tipo assicurativo. Il datore di lavoro versa all’Inail i premi commisurati al grado di rischio delle lavorazioni effettuate in azienda. In cambio, in caso di infortunio o di malattia professionale, l’Inail eroga al lavoratore assicurato delle prestazioni economiche e sanitarie.
Al pari di ciò che accade con riferimento alle prestazioni previdenziali, anche le prestazioni economiche dell’Inail sono regolate dal principio di automaticità delle prestazioni. Ciò significa che la tutela economica offerta al lavoratore infortunato scatta anche quando il datore di lavoro non è in regola con il pagamento dei premi assicurativi Inail. Ci sono, in realtà, una serie di casi in cui il principio di automaticità delle prestazioni non si applica.
L’infortunio sul lavoro produce due principali conseguenze per il lavoratore:
- il diritto ad assentarsi dal lavoro per tutte le giornate di prognosi indicate dal certificato medico di infortunio;
- il diritto ad ottenere, al ricorrere dei relativi presupposti, le prestazioni economiche e sanitarie erogate dall’Inail.
In particolare, l’Istituto eroga ai lavoratori infortunati un’indennità giornaliera sostitutiva della retribuzione per tutte le giornate di assenza determinate dall’infortunio a partire dal quarto giorno e fino alla completa guarigione. Inoltre, se l’infortunio ha determinato una lesione permanente all’integrità psicofisica del lavoratore (danno biologico), a seconda della percentuale di danno riscontrata, l’Inail eroga delle prestazioni economiche aggiuntive sotto forma di rendita o capitale.
Infortunio sul lavoro: il risarcimento del danno da parte del datore di lavoro
Occorre, infine, segnalare che se l’infortunio si è prodotto a causa della mancata adozione, da parte del datore di lavoro, delle misure di sicurezza e di prevenzione necessarie a tutelare efficacemente la sicurezza dei lavoratori, il lavoratore infortunato può chiedere anche il risarcimento del danno al datore di lavoro.
In particolare, la quota di danno di cui può essere chiesto il ristoro è il cosiddetto danno differenziale, ossia, la differenza tra il danno, civilisticamente quantificato, che il lavoratore ha subito a causa dell’infortunio e la quota di danno biologico già liquidata dall’Inail. Si tratta di una fattispecie di responsabilità contrattuale in quanto il datore di lavoro, per legge [2], è gravato dal cosiddetto obbligo di sicurezza, ossia, è tenuto a garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori adottando tutte le misure di sicurezza necessarie.
note
[1] D. Lgs. 81/2008.
[2] Art. 2087 cod. civ.