Covid: si allontana (per ora) l’idea del lockdown


Rallenta la crescita della curva, Conte: avanti con misure regionali. Nuove restrizioni in altre cinque Regioni, attesa per la Campania.
Ora, Giuseppe Conte ha un argomento in più per lasciare nel cassetto l’ipotesi del lockdown nazionale, almeno per qualche tempo. Nell’incontro avuto nelle scorse ore con i vertici del Comitato tecnico scientifico che segue giorno per giorno i dati dell’emergenza Covid, ha avuto un primo segnale di fiducia: «Sembra esserci una prima piegatura della curva», si è sentito dire il premier dagli esperti. Erano le parole che voleva ascoltare: forse, le misure adottate con la raffica di Dpcm delle ultime settimane cominciano ad avere qualche effetto positivo.
Conte respira ma non esulta. I numeri non dicono che i contagi diminuiscono e che l’indice Rt retrocede, anzi: forse, ci sarà da attuare ulteriori restrizioni in alcuni territori. Volendo guardare il bicchiere mezzo pieno, però, si avverte che la diffusione del virus è rallentata. In altre parole: la curva non scende ma sale più piano. Nell’ultima settimana, i nuovi casi positivi non sono raddoppiati ma aumentati di un quarto. È un punto di partenza per arrivare al plateau, cioè al periodo in cui la curva resta piatta prima del picco per poi cominciare la discesa.
È per questo che Conte blinda la sua idea di non attuare per ora il lockdown «di Stato», anche se non si resterà con le mani in mano. Il piano del presidente del Consiglio è quello di continuare con le misure a livello regionale, intervenendo in maniera più o meno drastica laddove c’è più o meno bisogno. Non si possono ignorare, infatti, né le cifre relative ai morti (ieri erano 623 in 24 ore) né la situazione negli ospedali e nelle terapie intensive (molti, ormai, al collasso) e nemmeno la difficile situazione in cui si trovano i medici di famiglia.
In questo contesto, e cercando di resistere alle pressioni che all’interno della maggioranza spingono verso la chiusura totale prima che arrivi il Natale, Conte tira dritto per la sua strada. Misure territoriali significa rivedere la posizione di alcune Regioni, che potrebbero entro il fine settimana diventare zone rosse. Si parla di due attualmente arancioni, cioè Puglia e Liguria, e di tre gialle, vale a dire Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia. In queste ultime tre Regioni potrebbero essere firmate oggi delle ordinanze restrittive da parte dei governatori. Da decidere ancora cosa fare con la Campania: il M5S la vuole in rosso, ma il ministero della Salute dice che il territorio non ha ancora dei numeri tali da giustificare una decisione del genere. Ad ogni modo, entro domani, la Campania dovrebbe cambiare colore. Come, lo si deciderà nelle prossime ore.