Le prospettive economiche non sono rosee nel futuro prossimo, ma la Banca centrale europea promette di intervenire per sostenere il recupero.
Sono lontani i tempi in cui Christine Lagarde diceva di non essere qui «per far abbassare lo spread». La Banca centrale europea (Bce) disegna, nel breve periodo, uno scenario economico a tinte fosche, ma promette di fare la sua parte.
Il bollettino mensile dell’Eurotower racconta di una ripresa lenta, dove l’estate ha rappresentato una boccata d’ossigeno che, però, non è stata sufficiente per far rifiatare gli Stati dell’Eurozona. Il futuro, per le famiglie come per le aziende, è segnato dall’incertezza, perché legato a doppio filo alla situazione sanitaria.
La Bce conferma, insomma, quello che dichiarano in molti, dalle parti dell’Esecutivo: crisi economica e crisi pandemica sono la stessa cosa e le finanze dei Paesi dell’area euro non si risolleveranno finché la curva dei contagi non si sarà abbassata.
Nel bollettino, si legge chiaramente che «in una prospettiva di più lungo periodo la possibilità di una ripresa sostenuta continua a dipendere, in larga misura, dall’evoluzione della pandemia e dal buon esito delle politiche di contenimento».
L’incertezza, dunque, frenerà i consumi e gli investimenti, ma le politiche espansive dei Governi, con una serie di interventi di sostegno mirati, dovrebbero riuscire a sorreggere l’economia, insieme a un graduale miglioramento della situazione sanitaria. Lagarde vede all’orizzonte un recupero «non lineare, ma piuttosto instabile».
Più difficile l’accesso al credito. «Nel terzo trimestre di quest’anno – fa presente il bollettino della Bce – le banche hanno inasprito i propri criteri di concessione dei prestiti a imprese e famiglie a causa di un aumento del rischio percepito».
Il settore terziario si rivela quello più colpito, a causa delle restrizioni e del dovere di rispettare il distanziamento sociale. L’occupazione cala, ma non ai livelli del 2012-2013. Il picco fu toccato a febbraio di sette anni fa: la disoccupazione segnò un +12,7%; a marzo si è arrivati al 7,2%, ad agosto all’8,1.
La Bce afferma che «ricalibrerà i suoi strumenti, ove opportuno, per rispondere all’evolvere della situazione e di assicurare che le condizioni di finanziamento restino favorevoli per sostenere la ripresa economica e contrastare l’impatto negativo della pandemia sul profilo previsto per l’inflazione».
Non c’è molto da sperare!! Si salveranno economicamente chi ha un introito mensile sui 5mila euro e non ha problemi in corso.