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Abuso inferiorità psichica o fisica: quando è reato?

23 Gennaio 2021 | Autore:
Abuso inferiorità psichica o fisica: quando è reato?

Cos’è la circonvenzione incapaci? Com’è punita la violenza sessuale consumata approfittando della credulità altrui?

La legge non punisce solamente i maltrattamenti e le violenze fisiche, ma anche gli abusi psicologici e le condotte con cui ci si approfitta delle condizioni di debolezza altrui. Purtroppo, sono tanti i casi di violenze ai danni di persone che, per un motivo o per un altro, non sono in grado di difendersi. Si pensi a coloro che si spacciano per altre persone pur di convincere la vittima a fare o a dare qualcosa, oppure ai “santoni” che, facendo leva sulle superstizioni, si approfittano delle persone più ingenue. Quando l’abuso d’inferiorità psichica o fisica è reato?

La legge tutela le persone più fragili condannando con pene severe le persone che si avvantaggiano dell’altrui situazione di inferiorità. Ad esempio, chi si approfitta dell’inferiorità psichica o fisica di una persona per avere un rapporto rischia di commettere il gravissimo reato di violenza sessuale. Invece, chi si approfitta della debolezza altrui per arricchirsi può incorrere nel delitto di circonvenzione di incapaci. Vediamo cosa dice la legge a proposito dell’abuso di inferiorità psichica o fisica e quando c’è reato.

Inferiorità psichica o fisica: cos’è?

Giuridicamente parlando, per inferiorità deve intendersi la situazione di debolezza in cui si trova una persona a causa della propria condizione psichica o fisica.

Normalmente, l’inferiorità è collegata a una patologia del corpo o della mente. Ad esempio, è persona che si trova in condizione di inferiorità psichica colei che soffre di una grave malattia mentale (schizofrenia, demenza, profonda depressione, ecc.).

Anche condizioni di carenze affettive e familiari, se in grado di incidere sulla capacità di discernimento di una persona, possono essere causa di inferiorità psichica. Si pensi ad esempio a chi abbia vissuto sempre da solo, chiuso nella propria casa, senza contatti con il mondo esterno.

La situazione di inferiorità fisica riguarda invece tanto le malattie sopravvenute quanto quelle congenite, purché in entrambi i casi la persona versi in un’effettiva condizione di debolezza.

L’inferiorità psichica o fisica può essere anche momentanea: si pensi a colui che sia temporaneamente incapace di intendere e di volere perché ubriaco oppure sotto effetto di sostanze stupefacenti.

Abuso d’inferiorità psichica o fisica: cos’è?

Si ha abuso dell’inferiorità psichica o fisica altrui quando ci si approfitta della sua condizione di debolezza.

Per abuso non deve intendersi necessariamente l’impiego della forza o della violenza; si può abusare di una persona anche estorcendole in qualche modo il consenso, oppure convincendola a subire la condotta altrui mediante un’opera di persuasione.

Abuso d’inferiorità e violenza sessuale

La legge prevede la pena della reclusione da sei a dodici anni per colui che costringe una persona a compiere o subire atti sessuali abusando delle sue condizioni di inferiorità fisica o psichica [1].

Come detto in precedenza, per commettere il reato non occorre necessariamente l’esercizio della forza o della violenza fisica.

Ad esempio, secondo la Corte di Cassazione [2], abusa dell’inferiorità psichica il “santone” che induce le vittime ad avere rapporti sessuali per combattere il malocchio.

Secondo la Suprema Corte, scatta la violenza sessuale con abuso dell’inferiorità psichica della vittima per il sedicente santone che induce le vittime ad avere rapporti, anche di gruppo, convincendole che così saranno liberate dal malocchio.

Ciò perché il reato di violenza sessuale abusando dell’altrui condizione di inferiorità psichica è integrato da una persuasione subdola che spinge la persona offesa ad aderire ad atti sessuali che diversamente non avrebbe compiuto.

La fattispecie si configura anche quando l’agente approfitta del fatto che la vittima è molto suggestionabile perché ha credenze esoteriche che s’innestano su situazioni di debolezza psichica, culturale o sociale.

Commette dunque il reato di violenza sessuale il “maestro” che organizza riti e orge in cui le ragazze sono convinte a concedersi per liberarsi dall’influsso di forze negative, anche se le donne sono libere di non partecipare agli incontri.

Nelle condizioni d’inferiorità rientrano non solo le patologie mentali ma anche le circostanze che mettono la vittima in una posizione particolarmente vulnerabile: ad esempio, un limitato processo evolutivo, sul piano mentale o culturale, oppure la minore età accompagnata da una situazione individuale e familiare che rendono la persona offesa particolarmente esposta alle richieste dell’agente.

Circonvenzione di persone incapaci: cos’è?

Approfittare dell’inferiorità psichica o fisica altrui per compiere atti sessuali integra il reato di violenza sessuale.

Approfittare della stessa condizione d’inferiorità per trarne un profitto economico fa scattare invece il diverso reato di circonvenzione di persone incapaci.

Secondo la legge [3], è punito con la reclusione da due a sei anni chi, per procurarsi un profitto, abusando dei bisogni, delle passioni o dell’inesperienza di una persona minore, ovvero abusando dello stato d’infermità o deficienza psichica di una persona, la induce a compiere un atto che importi qualsiasi effetto giuridico per lei o per altri dannoso.

Anche in questa circostanza, come per la violenza sessuale, si commette un abuso, in quanto ci si approfitta della conclamata debolezza altrui per trarne un vantaggio.

È il classico caso dell’uomo che, con il pretesto di prendersi cura della persona anziana e malata, si faccia intestare tutti i suoi beni a discapito dei familiari.


note

[1] Art. 609-bis cod. pen.

[2] Cass., sent. n. 31512 dell’11 novembre 2020.

[3] Art. 643 cod. pen.

Autore immagine: Canva.com


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