Covid: così sta rallentando la pandemia in Italia


Scende l’indice Rt nazionale e diminuisce l’aumento dei ricoveri in terapia intensiva. Ma gli scienziati avvertono: la curva non è ancora in discesa.
La vera notizia è che, finalmente, c’è una buona notizia. Cosa impensabile fino a pochi giorni fa. Secondo gli esperti del Comitato tecnico scientifico, la trasmissibilità del Covid, cioè l’ormai famoso indice Rt, comincia a calare. Non a picco, ma quanto basta per dire che, probabilmente, i sacrifici di chi ha voluto rispettare le regole imposte dal Governo cominciano a dare i primi frutti. E consentono di vivere di rendita a chi le norme non ha voluto seguirle. Il merito, ovviamente, sarà dei primi. Agli altri, l’onere di rispondere alle loro coscienze.
È il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, ad annunciare che «C’è stata una iniziale ma chiara decelerazione della curva». Sta iniziando ad appiattirsi, anche se ancora non scende. Ma è come la macchinina a batterie che, quando comincia a perdere la carica, fatica ad andare avanti. Ed è il segnale che tutti aspettavano. Merito dei lockdown mirati? Secondo Locatelli, «La suddivisione per colori dell’Italia sta portando i suoi primi frutti, permette di riuscire a gestire una situazione che comunque rimane critica».
Ed è questo il tasto che rimane dolente: il fatto che la situazione rimane critica. Il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, mette le mani avanti: «Per l’eventuale ritorno delle Regioni al colore giallo ci vorranno comunque due settimane. In caso di escalation, invece, si passa subito al livello superiore, perché abbiamo bisogno di un sistema di allertamento precoce. I ricoveri in terapia intensiva infatti sono aumentati».
Nelle scorse settimane, l’Rt era a 1,7. Adesso, è a 1,4. Diminuisce l’aumento dei ricoveri in terapia intensiva. Attenzione: non vuol dire che ci sono meno persone in questi reparti, ma che l’incremento è minore. Per capirci meglio: martedì, la crescita era di 122 ricoveri in 24 ore, mercoledì di 110 pazienti, giovedì di 89 e ieri, venerdì, l’aumento dei ricoveri era a quota 60. Cioè i ricoveri sono cresciuti della metà rispetto a quattro giorni fa.
Ad ogni modo, sottolinea il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, «Questo non si traduce ancora in un calo della curva, per cui non si deve allentare la tensione. Il rischio resta alto in quasi tutte le Regioni d’Italia».