Periodi non lavorati: ora utili per la pensione


Lavoratori in regime di part time verticale e misto: la legge di Bilancio prevede l’utilità delle giornate di inattività ai fini pensionistici.
Finalmente, una buona notizia per i dipendenti in regime di part time verticale e misto, cioè che non prestano servizio in tutte le giornate lavorative: questi lavoratori, grazie alle previsioni della legge di Bilancio 2021 [1], potranno infatti beneficiare del riconoscimento delle giornate non lavorate ai fini della pensione.
In pratica, anche i periodi in cui i lavoratori con part time ciclico non svolgono l’attività saranno utili per raggiungere il diritto a pensione, alla pari di quanto disposto a favore dei lavoratori in regime di part time orizzontale (ossia dei dipendenti che svolgono l’attività durante tutte le giornate lavorative, ma con orario ridotto).
I dipendenti con contratto a tempo parziale orizzontale, nel dettaglio, possono far valere un’intera annualità utile alla pensione qualora raggiungano la retribuzione minima per l’accredito di un anno di contributi: questa retribuzione minima, per il 2020, è pari a 10.724 euro annui, cioè alla retribuzione minima imponibile settimanale (che corrisponde al 40% del trattamento minimo mensile vigente, ossia a 515,58 euro x 40%, quindi a 206,23 euro) moltiplicata per 52 settimane.
Se il valore degli stipendi annui (cioè la somma degli imponibili previdenziali o imponibili Inps presenti nelle buste paga di tutto l’anno) è inferiore, l’Inps accredita le settimane utili per il diritto alla pensione in modo proporzionale, riducendo le 52 settimane. Ad esempio, se lo stipendio annuo del dipendente part time è pari a 5mila euro, l’Inps accredita 24 settimane (ossia 5.000/206,23 euro) anziché 52, anche se risulta lavorato l’intero anno.
In base a quanto disposto dalla legge di Bilancio 2021, questo meccanismo sarà applicato anche ai lavoratori con contratto a tempo parziale verticale o misto: ai fini del diritto al pensionamento rileveranno dunque le sole retribuzioni e i periodi non lavorati potranno dunque essere considerati utili.
Potranno essere considerate ai fini pensionistici anche le giornate non lavorate relative a contratti di lavoro part time cessati, dietro apposita domanda.
In ogni caso, la pensione calcolata utilizzando i periodi di inattività nel part time verticale dovrà avere una decorrenza successiva all’entrata in vigore della legge di bilancio 2021.
note
[1] Art. 56 Disegno di legge di bilancio 2021 – Bozza Articolato del 13 novembre 2020.