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Requisiti per affido esclusivo

26 Gennaio 2021
Requisiti per affido esclusivo

Separazione: i presupposti che giustificano l’affidamento del minore ad un solo genitore.

Dopo 10 anni di matrimonio, hai deciso di separarti da tuo marito. Da tanto tempo, infatti, è diventato violento e temi per tuo figlio di soli 6 anni. All’udienza di separazione, però, il giudice ha disposto l’affidamento condiviso, nonostante il padre sia completamente irresponsabile e non ti fidi a lasciare il tuo bambino da solo con lui.

In questo articolo, ti spiego quali sono i requisiti per l’affido esclusivo. Devi sapere che in determinati casi è possibile che un minore venga affidato ad un solo genitore. Una simile decisione – che non comporta la perdita della responsabilità genitoriale – spetta solo al tribunale, il quale valuterà la situazione caso per caso e adotterà la soluzione che risponda maggiormente al benessere del figlio. Ma procediamo con ordine e cerchiamo di capire più nel dettaglio cosa prevede la legge.

Separazione dei genitori: a chi vengono affidati i figli? 

Se una coppia si separa e ha figli minori, la prima cosa da decidere riguarda il loro affidamento. In pratica, si tratta di individuare a quale dei due genitori spetta il potere di decidere in merito al mantenimento, all’educazione e all’istruzione dei figli. Nella maggior parte dei casi, accade che il giudice affidi i minori ad entrambi i genitori, con collocamento degli stessi presso la madre. Ti faccio un esempio pratico.

Tizio e Caia si separano. All’udienza, il giudice dispone l’affido dei due figli minorenni sia al padre che alla madre con collocamento prevalente presso quest’ultima.

L’esempio che ti ho riportato è il classico caso dell’affidamento condiviso. Detto in altri termini, tutte e due i genitori si occuperanno dei figli, ma questi ultimi andranno ad abitare (ecco il cosiddetto collocamento) con la mamma (in considerazione del suo ruolo centrale), mentre il papà potrà vederli nei giorni stabiliti nel provvedimento di separazione. Tale soluzione consente di attuare al 100% la famosa bigenitorialità, cioè il principio secondo cui i figli devono mantenere un rapporto stabile e continuativo con entrambi i genitori, anche se separati.

L’affidamento condiviso, quindi, comporta che tutte le decisioni più importanti che riguardano il minore, ad esempio quale scuola frequentare, saranno prese da entrambi i genitori di comune accordo; le questioni di ordinaria amministrazione, invece, potranno essere decise separatamente.

Cos’è l’affido esclusivo?

Quando uno dei due genitori è completamente inadeguato al suo ruolo, allora è possibile rivolgersi al giudice per chiedere l’affido esclusivo del figlio minore. Ti faccio un esempio per farti comprendere meglio.

Il giudice ha pronunciato la separazione di Mevio e Sempronia e ha disposto l’affidamento condiviso del loro figlio Caietto. Dopo diversi mesi, tuttavia, Mevio inizia a frequentare cattive compagnie che lo portano a fare uso di alcol e stupefacenti. La moglie Sempronia se ne accorge e decide di impedire al marito di vedere Caietto perché teme che possa combinare qualche guaio.

Come puoi notare, l’affidamento esclusivo rappresenta un’eccezione alla regola generale dell’affidamento condiviso ed è ammessa solo in determinati casi che vedremo a breve.

Requisiti per affido esclusivo

Secondo la giurisprudenza più recente, è possibile chiedere l’affido esclusivo quando un genitore:

  • è violento nei confronti dell’altro genitore o dei figli;
  • è dipendente da alcol e droga;
  • ha problemi di salute mentale o disturbi della personalità;
  • viene arrestato per omicidio;
  • si disinteressa completamente del minore dal lato affettivo ed economico: pensa, ad esempio, al padre che si rende irreperibile oppure non corrisponde il mantenimento;
  • impone a tutti i costi il proprio orientamento religioso.

Come puoi notare, ciò che giustifica l’affido esclusivo è sempre la presenza di una situazione pregiudizievole per lo sviluppo psicofisico del minore.

Cosa fare per chiedere l’affido esclusivo?

Il genitore che intende ottenere l’affido esclusivo del figlio minore deve rivolgersi al giudice, presentando un ricorso in cui dimostri chiaramente l’incapacità genitoriale della controparte e il pericolo che potrebbe derivare al bambino. Il giudice, dal canto suo, dovrà valutare le circostanze della richiesta e, in caso di accoglimento, motivare il provvedimento con cui dispone l’affido esclusivo, vale a dire la ragione per cui ritiene più idoneo l’altro genitore nel prendersi cura del figlio.

I genitori, tuttavia, sono anche liberi di accordarsi sull’affidamento esclusivo. Ti faccio un altro esempio.

Tizio e Caia sono separati e hanno l’affido condiviso del figlioletto Mevio. Tizio, però, deve partire in missione per un anno intero, essendo un ufficiale dell’Esercito Italiano.

In casi del genere, quindi, i genitori possono decidere di comune accordo che il proprio figlio venga affidato esclusivamente ad uno dei due, visto che l’altro sarà via per tanto tempo e, quindi, non potrà occuparsi del bambino. Naturalmente, l’accordo deve basarsi su ragioni valide (ad esempio, un trasferimento all’estero per motivi di lavoro o salute), oltre ad essere sempre omologato dal giudice.

Affido esclusivo: cosa comporta?

Il provvedimento di affido esclusivo non comporta la perdita della responsabilità genitoriale, ma solo una sua limitazione. In pratica, il genitore non affidatario deve comunque partecipare alle decisioni rilevanti che riguardano i figli ed esercitare il suo diritto di visita nei tempi e nei modi stabiliti dal giudice (da svolgersi, se necessario, alla presenza dei servizi sociali). Inoltre, ha il diritto di ricorrere dinanzi all’autorità giudiziaria qualora ritenga che le decisioni assunte dal genitore affidatario, in via esclusiva, siano contrarie all’interesse del figlio minore.



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