Si fanno il filo dal Patto del Nazareno. Adesso, il leader di Italia Viva plaude all’apertura del presidente di Forza Italia al Governo.
Il partito di Silvio Berlusconi in maggioranza con Pd, Cinque Stelle e Italia Viva? Matteo Renzi dà la sua benedizione. Se il Cavaliere, in queste ore, si è detto disponibile a «un grande sforzo collettivo per risollevare il Paese dall’emergenza», il fondatore di Italia Viva coglie la palla al balzo per dire sì al dialogo, dalle colonne del Corriere della Sera.
Per la verità, non è sfuggito a nessuno che Renzi e Berlusconi dialoghino almeno dal 2014. Basti pensare al «Patto del Nazareno» per dare il via alle riforme. Italia viva ammicca e risponde all’apertura di Forza Italia con un’altra apertura.
Gli scenari potrebbero essere parecchi, ma quello che più degli altri sembra profilarsi è un tentativo di prove tecniche di alleanza. Magari con la stessa Italia Viva per cominciare a preparare il dopo-Conte, in una prospettiva di «rottamazione» di lungo periodo. Oppure, guardando più a breve termine, con il Governo giallorosso tutto.
Lo scambio di cortesie è già iniziato, con l’approvazione del cosiddetto emendamento salva Mediaset al decreto Covid: un grosso favore all’ex premier, perché permetterà di porre un freno almeno temporaneo alla scalata di Vivendi alla sua azienda. Gli azzurri, insomma, non possono che ricambiare votando l’approvazione della manovra al Senato con la maggioranza, che ha numeri parecchio risicati a Palazzo Madama.
Renzi, dunque, benedice. Ma l’input numero uno, per tendere la mano a Forza Italia, era arrivato dal consigliere del segretario Pd Nicola Zingaretti, Goffredo Bettini. In una lettera al Corriere della Sera, giorni fa, Bettini aveva chiamato a raccolta, «all’interno dell’esecutivo le energie migliori e necessarie per competenza e forza politica in grado di offrire, insieme a Conte, un punto di riferimento indiscusso all’Italia e alla Repubblica».
Berlusconi ci sta. Ma subito precisa: «questo non significa annullare le distinzioni politiche e di ruolo fra maggioranza e opposizione, che sono insormontabili e che ci collocano, per i nostri valori, la nostra storia, il nostro impegno con gli elettori, in alternativa alla sinistra in tutte le sue espressioni».
Per quanto il fondatore di Iv veda bene l’ingresso in maggioranza di FI, dice anche di non ritenerlo possibile, al momento. Non solo per la contrarietà dei Cinque Stelle e della scomoda posizione di Conte, tra due fuochi. Ma anche perché lo stesso partito di Berlusconi non è compatto.
«In Forza Italia convivono due anime – ha detto Renzi al Corriere della Sera -: c’è il gruppo che possiamo chiamare il fronte del Nazareno, che vuole accordi bipartisan e si colloca nello scenario del Ppe guidato dalla Merkel, e c’è il gruppo che definiamo il fronte di Pontida che vuole l’alleanza solo con la Lega. Vedremo chi prevarrà». Ma da parte di Renzi e, stavolta, anche del Pd, la porta è aperta: «Condivido con Zingaretti: noi rendiamoci disponibili in modo serio» Poi ha concluso enigmatico: «Se sono rose fioriranno».