C’è la probabilità che il siero trivalente contro rosolia, morbillo e parotite protegga dal Coronavirus.
La scienza è al lavoro da mesi per un vaccino specifico contro il Covid-19. Eppure un vaccino, anche se non specifico, potrebbe esistere già. Si tratta di quello usato per combattere morbillo, rosolia e parotite (Mmr).
La notizia proviene da una ricerca pubblicata su mBio, a cura di un team di studiosi americani. Hanno scoperto che negli ex malati Covid che sono stati in condizioni gravi sono presenti, in misura minore, gli anticorpi IgG della parotite, mentre chi ha contratto l’infezione in modo meno grave ha più anticorpi di questo tipo.
È questo che intendono i ricercatori quando parlano di anticorpi IgG della parotite inversamente correlati alla gravità dei pazienti. Lo hanno notato in persone sotto i 42 anni, vaccinate con l’Mmr.
Non è la prima volta che si fa riferimento a questo vaccino come potenzialmente in grado di avere effetti, in termini di immunità dal virus o mitigazione dei sintomi. Altri studi sono stati condotti in questo senso. Una ricerca messicana, resa nota il mese scorso, ha dimostrato che chi viene vaccinato con Mmr magari contrae lo stesso il Covid ma non in modo grave, abbassando la mortalità.
«Questo si aggiunge ad altri elementi che dimostrano che il vaccino Mmr può essere protettivo contro Covid-19 – ha detto l’autore principale dello studio Jeffrey E. Gold, presidente di World Organization di Watkinsville, in Georgia -. E potrebbe anche spiegare perché i bambini hanno un tasso di casi di Covid-19 molto più basso rispetto agli adulti, così come un tasso di mortalità molto ridotto. La maggior parte dei bambini, infatti, fa la prima vaccinazione Mmr intorno ai 12-15 mesi e una seconda dai 4 ai 6 anni».