La sanità regge, anche se le strutture sono monopolizzate da pazienti che hanno contratto il Coronavirus, tra terapie intensive e altri reparti.
La pandemia allenta la morsa. I nuovi dati contenuti nel report di ministero della Salute e Istituto superiore di sanità (Iss) sono incoraggianti ma l’appello è a non abbassare la guardia (per approfondire leggi qui: Covid: ecco i dati che decideranno il Dpcm di Natale).
È vero che la situazione migliora, ma è anche vero che l’incidenza dei positivi resta elevata: se ne contano 700 ogni 100mila. Lo ha detto oggi Gianni Rezza, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, commentando il nuovo report che fa riferimento al periodo 16-22 novembre.
Il dato sorvegliato speciale è quello sulla gestione sanitaria del Coronavirus. Nel report si legge che in 17 regioni è stata superata la soglia critica o delle terapie intensive o di altri reparti. È il segnale che gli ospedali si stanno riempiendo di malati Covid e questo fa temere per la tenuta dell’assistenza.
«Purtroppo aumentano i ricoveri ospedalieri e soprattutto quelli in terapia intensiva – ha dichiarato Rezza -. Per questo bisogna continuare a mantenere comportamenti prudenti e tutte quelle misure che siano adeguate rispetto all’evoluzione dell’epidemia».
Rezza riconosce che «dopo molte settimane, diminuisce leggermente per la prima volta l’incidenza di casi di Covid-19 nel nostro Paese». Un «effetto delle misure di contenimento adottate finora». Ecco perché, secondo l’esperto, è fondamentale continuare sulla strada della responsabilità.