Diritto alla Naspi per chi accetta l’esodo incentivato


Chiarimento dell’Inps: indennità di disoccupazione per chi aderisce agli accordi sindacali solo finché resta in vigore il divieto di licenziamento.
Ha diritto alla Naspi il lavoratore che accetta di lasciare il posto trovando un accordo con l’azienda durante il periodo in cui sono vietati i licenziamenti. Lo ha precisato l’Inps. In particolare, l’indennità di disoccupazione viene riconosciuta ai dipendenti che accettano l’esodo incentivato.
Come noto, tra le misure anti-Covid approvate nel corso dell’anno c’è anche il divieto di effettuare dei licenziamenti economici, cioè per giustificato motivo oggettivo, collettivi e individuali. Un provvedimento più volte prorogato e ancora in vigore formalmente fino al 31 gennaio 2021, anche se il premier Giuseppe Conte, ha parlato di un’estensione del divieto a fine marzo 2021. Sono, però, consentiti i licenziamenti sulla base di accordi collettivi aziendali siglati con i sindacati più rappresentativi a livello nazionale con incentivi all’esodo.
Ed è in questo consenso che si inserisce il recente chiarimento dell’Inps riguardo il trattamento di disoccupazione. L’Istituto ricorda che già il decreto Agosto riconosce la Naspi ai lavoratori che aderiscono volontariamente a questa soluzione. Le domande possono già essere presentate, allegando l’accordo aziendale e la documentazione che certifica l’adesione all’esodo.
Tuttavia, l’Inps sottolinea anche che questa misura è valida finché resta in vigore il divieto di licenziamento. Sarà fondamentale (e questo è un monito anche per i patronati che gestiscono le pratiche dei lavoratori) allegare tutta la documentazione al momento della domanda in modo da evitare inutili perdite di tempo nell’erogazione dell’indennità.