La curva dei contagi continua a scendere. L’indice di trasmissione si abbassa sotto il valore di 1: l’obiettivo è stato raggiunto.
Bisognava abbassare l’Rt: missione compiuta. L’indice di riproduzione del Coronavirus non fa più paura: la media, a livello nazionale, è 0,91%.
Stando ai nuovi dati del report Istituto superiore di sanità (Iss) – ministero della Salute, sono pochissime le regioni che superano il valore 1. Ecco perché i rischi diminuiscono e si apre la possibilità, per molti territori, di passare dalla zona rossa all’arancione e dall’arancione al giallo.
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I nuovi cambi di colore
Il ministro della Salute Roberto Speranza emanerà a breve un’ordinanza per ufficializzare i cambiamenti. Pare che il documento sarà già in vigore da domenica. Provocherà il passaggio in zona arancione di Campania, Valle D’Aosta, Toscana e Provincia di Bolzano, attualmente rosse, che si sommeranno alle già arancioni Calabria, Basilicata, Piemonte e Lombardia.
Resterebbe rossa soltanto l’Abruzzo, entrata per ultima in zona ad alto rischio. Alcune delle regioni che sono attualmente arancioni passeranno al giallo e cioè Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia e Umbria, che si andranno ad aggiungere alle gialle Sicilia, Sardegna, Veneto, Liguria, Molise, Lazio e Provincia autonoma di Trento.
L’Rt nelle regioni
Ecco, nel dettaglio l’Rt regione per regione:
- Molise 1,38;
- Veneto 1,13;
- Calabria 1,06;
- Lazio 1,04;
- Toscana 1,01;
- Emilia-Romagna 0,99;
- Lombardia 0,93;
- Friuli 0,92;
- Puglia 0,89;
- Abruzzo 0,85;
- Provincia di Trento 0,83;
- Provincia di Bolzano 0,8;
- Sicilia e Umbria 0,79;
- Basilicata 0,76;
- Marche 0,74;
- Piemonte 0,72;
- Liguria 0,68;
- Sardegna 0,61.
Tre le regioni considerate a rischio alto di aumento dei contagi: si tratta di Calabria, Puglia e Sardegna. Ma quest’ultima soltanto «a titolo precauzionale in quanto non valutabile in modo attendibile per completezza dei dati». Nel complesso quasi tutte le regioni italiane sono classificate come a rischio moderato e due a rischio basso, Basilicata e Campania.
Riduzione generale del rischio, ma incidenza ancora alta
Nell’ultima settimana di novembre e l’inizio di dicembre «si osserva una riduzione generale del rischio complessivo», scrivono gli esperti. L’impatto sulla sanità è «elevato», ma la riduzione della trasmissibilità è un buon risultato, a conferma dell’«efficacia delle misure di mitigazione introdotte».
Ora che l’obiettivo Rt minore di 1 è raggiunto bisogna continuare a rispettare le precauzioni anti-Covid per ridurlo ulteriormente. «L’incidenza rimane ancora troppo elevata per permettere una gestione sostenibile – spiegano gli esperti di ministero e Iss -, pertanto è necessario raggiungere livelli di trasmissibilità significativamente inferiori a 1 su tutto il territorio nazionale consentendo una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi di infezione e, conseguentemente, una riduzione della pressione sui servizi sanitari territoriali e ospedalieri».