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Chi può chiedere il giudizio abbreviato?

4 Marzo 2021 | Autore:
Chi può chiedere il giudizio abbreviato?

Rito abbreviato: cos’è e come funziona? L’imputato ha sempre diritto di chiedere che il processo sia definito allo stato degli atti?

La legge italiana consente all’imputato in un procedimento penale di scegliere una “scorciatoia” per giungere alla sentenza finale. Si tratta del giudizio abbreviato, rito alternativo a quello dibattimentale ordinario, che consente alla persona accusata di aver commesso un crimine di essere sottoposto a un giudizio più breve dal quale potrà uscire con una sentenza di assoluzione oppure con una di condanna; in quest’ultima evenienza, però, con il diritto a beneficiare di uno sconto di pena di un terzo, una sorta di “premio” concesso per aver aderito a un rito che permette alla giustizia di non “soffocare” nel mare di procedimenti in cui è immersa. Chi può chiedere il giudizio abbreviato e a quali condizioni?

Il rito abbreviato è praticamente sempre accessibile all’imputato, salvo nell’ipotesi in cui si procede per un delitto punito con la pena dell’ergastolo: in questo caso, il rito abbreviato è precluso. In tutte le altre ipotesi, invece, la scelta dell’abbreviato costituisce un vero e proprio diritto per ogni imputato, diritto al quale il pubblico ministero non può opporsi. Vediamo quali sono le caratteristiche del rito abbreviato e chi può chiederlo.

Rito abbreviato: cos’è?

Il giudizio abbreviato è un rito alternativo premiale. Cosa significa? Il giudizio abbreviato è un rito alternativo perché si discosta dal normale processo dibattimentale, quello durante il quale si ascoltano i testimoni e si acquisiscono le altre prove (documenti, consulente tecniche, ecc.).

Il giudizio abbreviato è altresì un rito premiale perché, in cambio della scelta di aderire a questa particolare procedura, la legge concede, in caso di condanna, uno sconto di pena pari a un terzo.

Se la condanna per un reato avrebbe dovuto essere di sei anni, con il rito abbreviato si riduce a soli quattro anni (6 meno 1/3 = 4).

Giudizio abbreviato: come funziona?

Il rito abbreviato permette all’imputato di essere giudicato in un’unica udienza, sulla scorta della sola attività d’indagine prodotta dal pubblico ministero.

Si tratta di un procedimento speciale che consente di definire il processo allo stato degli atti, direttamente all’udienza preliminare o, nel caso in cui questa manchi, alla prima udienza utile.

In pratica, chi sceglie il giudizio abbreviato decide di sottoporsi a un processo molto veloce, che si esaurisce sostanzialmente in un’unica udienza durante la quale l’avvocato pronuncerà la propria arringa davanti al giudice.

È possibile che la scelta del rito abbreviato sia subordinata all’acquisizione di alcuni mezzi di prova, come ad esempio testimonianze o documentazione varia. In un caso del genere, il giudice decide di ammettere le prove solamente se ciò non pregiudica la celerità tipica del giudizio abbreviato.

Giudizio abbreviato: chi può chiederlo?

Il giudizio abbreviato può essere chiesto solamente dall’imputato o dal suo difensore munito di procura speciale. Si tratta di un vero e proprio diritto dell’imputato che non trova un corrispettivo dal lato del pubblico ministero: questi, infatti, non ha facoltà di chiedere al giudice che il processo sia definito con il rito abbreviato, né tantomeno può opporsi alla scelta dell’imputato.

Il giudizio abbreviato può essere chiesto direttamente dall’imputato, in forma orale o scritta: nel primo caso, la richiesta è avanzata in udienza e riportata a verbale, mentre nel secondo può essere presentata personalmente oppure a mezzo di procuratore speciale (quasi sempre l’avvocato di fiducia). Sulla richiesta decide il giudice con ordinanza.

L’unico caso in cui il giudizio abbreviato non può essere scelto è quando si procede per delitti puniti con l’ergastolo.

La persona accusata di omicidio premeditato non potrà accedere al giudizio abbreviato, dovendo per forza sottoporsi al processo dibattimentale ordinario.

Giudizio abbreviato: perché sceglierlo?

Perché l’imputato dovrebbe scegliere di essere giudicato (ed, eventualmente, condannato) subito? Quali sono i vantaggi del rito abbreviato? Come ricordato, il giudizio abbreviato offre all’imputato la possibilità di accedere a uno sconto di pena nel caso di condanna. Si tratta di una prospettiva allettante, soprattutto per chi ritiene di non avere grosse chances di spuntarla con un’assoluzione.

Se il giudice pensa che sia giusta la reclusione pari a dodici anni, con l’abbreviato dovrà pronunciare condanna ad otto anni, che è il risultato di dodici meno un terzo.

Il giudizio abbreviato non è scelto solamente per la concessione della riduzione di pena in caso di condanna. Spesso, gli avvocati consigliano di ricorrere all’abbreviato quando l’impianto accusatorio si mostri piuttosto scarso o scadente.

In altre parole, la scelta del giudizio abbreviato è consigliabile quando le indagini compiute dalla Procura della Repubblica siano lacunose e poco convincenti. Scegliendo di essere giudicati con l’abbreviato, si impedisce alla pubblica accusa di poter “recuperare posizioni” in dibattimento, visto che il giudizio abbreviato si esaurisce in un’unica udienza, con il giudice che deve decidere allo stato degli atti.



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