Successione per legge in assenza di testamento. I fratelli sono eredi legittimari? Quando ereditano i nipoti?
Nel momento in cui muore una persona senza figli, se questa non ha lasciato testamento, si apre la cosiddetta “successione per legge”: la ripartizione del patrimonio avviene cioè secondo le regole fissate dal Codice civile. A seconda dei familiari ancora in vita, l’eredità seguirà una ripartizione differente. In questo articolo, ci occuperemo proprio di tale argomento: spiegheremo cioè chi eredita quando muore un fratello senza figli. Cosa compete ai suoi fratelli o, eventualmente, ai suoi nipoti? Cerchiamo di fare il punto della situazione.
Indice
- 1 Fratelli e sorelle hanno diritto all’eredità del fratello morto?
- 2 Se muore un fratello senza testamento chi eredita?
- 3 Se insieme al coniuge ci sono i fratelli chi eredità?
- 4 Se insieme al coniuge ci sono i fratelli e i genitori chi eredità?
- 5 Se il fratello morto non ha il coniuge a chi va l’eredità?
Fratelli e sorelle hanno diritto all’eredità del fratello morto?
Se muore una persona che ha fatto testamento, i suoi fratelli e le sorelle non menzionati nel testamento stesso non hanno diritto a nulla. Essi infatti non sono considerati – al pari invece del coniuge, dei figli e dei genitori – “eredi legittimari” e, pertanto, non possono vantare una quota minima del patrimonio ereditario.
Dunque, fratelli e sorelle subentrano nell’eredità solo in due casi:
- se vengono citati nel testamento;
- oppure, in assenza di testamento, se il defunto non aveva figli o coniuge. Di tanto, però, ci occuperemo meglio nel seguente paragrafo.
Se muore un fratello senza testamento chi eredita?
Se muore un fratello o una sorella senza aver fatto testamento e questi ha lasciato dei figli, i figli sono eredi universali. Se, insieme ai figli, c’è anche il coniuge, l’eredità viene ripartita nel seguente modo:
- in presenza di un solo figlio, metà dell’eredità va al coniuge e l’altra metà al figlio;
- in presenza di due o più figli, un terzo dell’eredità va al coniuge e gli altri due terzi vengono ripartiti tra i figli.
Il coniuge non ha diritto all’eredità se, alla data della morte, è già intervenuta una sentenza di divorzio. Il coniuge separato, invece, ha diritto alla quota di eredità a meno che il giudizio di separazione si sia concluso con il cosiddetto “addebito” ossia con l’imputazione della responsabilità per la fine del matrimonio a carico del coniuge superstite.
Nell’eredità sono inclusi sia i figli nati nel matrimonio (cosiddetti “figli legittimi”) che quelli nati da relazioni di fatto (cosiddetti “figli naturali”). Non sono invece compresi i figli non riconosciuti a meno che intervenga un giudizio di accertamento della paternità che potrebbe sopraggiungere anche dopo la morte del padre. Tale accertamento viene fatto con il test del Dna.
Se i figli rinunciano all’eredità del padre, in loro luogo subentrano i nipoti, ossia i figli dei figli. Se non ci sono nipoti, la relativa quota viene divisa secondo le regole che andremo a definire qui sotto.
Se insieme al coniuge ci sono i fratelli chi eredità?
Se il fratello morto non ha lasciato né figli, né genitori, ma ha lasciato invece il coniuge con fratelli o sorelle, la sua eredità viene divisa nel seguente modo:
- al coniuge vanno due terzi dell’eredità;
- ai fratelli e sorelle va il residuo terzo dell’eredità da dividere in parti uguali.
Se insieme al coniuge ci sono i fratelli e i genitori chi eredità?
Se invece il fratello morto senza figli, ha lasciato in vita il coniuge, i fratelli e uno o entrambi i genitori, la sua eredità viene divisa nel seguente modo:
- al coniuge vanno due terzi dell’eredità;
- ai genitori e ai fratelli in vita va il residuo terzo dell’eredità da dividere in parti uguali.
Se il fratello morto non ha il coniuge a chi va l’eredità?
Analizziamo ora i casi in cui il fratello morto non abbia lasciato né coniuge, né figli. In tal caso:
- in assenza di fratelli (figlio unico), tutta l’eredità va ai genitori se ancora in vita;
- in assenza di genitori ancora in vita, tutta l’eredità va ai fratelli e sorelle da dividere in parti uguali. Se uno di questi rinuncia all’eredità, la sua quota finisce ai relativi figli, nipoti del defunto;
- se nessuno dei suddetti familiari è in vita o se gli stessi rinunciano all’eredità (compresi i relativi nipoti), il patrimonio andrà diviso, in parti uguali, tra gli altri parenti purché entro il 6º grado.