Covid: il test che rivela le probabilità di sopravvivenza


Uno studioso ha sviluppato un metodo che consente di capire se un paziente che ha contratto il virus rischia di avere gravi conseguenze o morire.
Due sono le grandi sfide davanti alle quali il Coronavirus pone l’umanità: la diagnosi e la cura. Se dal punto di vista della terapia, qualcosa è stato appreso nei mesi scorsi e molto si spera di poter fare con il vaccino, è ancora buio pesto sulla diagnosi, essendo il Covid una malattia multiforme che va dalla totale asintomatologia alla mortalità.
Prevedere le conseguenze del virus sulla salute di un paziente, cioè essere in grado di capire se svilupperà la malattia in forma blanda o grave, equivarrebbe a una vittoria alla lotteria. Consentirebbe di rendere i trattamenti sempre più mirati, oltre ad avere un’idea precisa delle risorse che servono (in termini di posti letto ospedalieri, bombole d’ossigeno ecc.), in rapporto a quelle disponibili.
Un nuovo test promette di fare tutto questo, ovvero di dire come impatterà il virus su una persona che l’ha appena contratto: se avrà bisogno di ricovero, addirittura se sopravviverà o meno. Il tutto a partire dal sangue del paziente.
La notizia arriva dal quotidiano britannico Guardian. Il test esiste ma non è attualmente in commercio; l’ha sviluppato Markus Ralser, biochimico che lavora all’ospedale universitario della Charité a Berlino e al Francis Crick Institute di Londra.
Secondo Ralser e il suo gruppo di lavoro, ci sono 27 proteine nel sangue la cui presenza e concentrazione varia a seconda dei sintomi del Covid che la persona ha. Analizzando queste proteine sarebbe possibile capire in anticipo se il paziente, che magari inizialmente è asintomatico o paucisintomatico, come si è spesso sentito dire in questi mesi, ossia con pochi sintomi e leggeri, può essere destinato a un tracollo rapido e improvviso. In genere, quando questo accade è già troppo tardi. Ecco perché diventerebbe determinante battere il virus sul tempo e intervenire fin da subito con terapie più energiche per impedire il peggioramento.
Bisognerà capire se il test otterrà tutte le autorizzazioni necessarie dagli enti regolatori. In tal modo, potrebbe diventare un prezioso strumento di diagnosi precoce.
Quello che è noto, al momento, è che, sperimentato su 24 pazienti positivi al Coronavirus, è riuscito a intuire che 18 di questi sarebbero sopravvissuti e 6 deceduti, sbagliando solo in un caso (i deceduti, infatti, sono stati 5, i sopravvissuti 19). Questo attraverso l’analisi delle proteine del sangue con spettrometro di massa.